Professionista dal 2004 al 2017, Danilo Napolitano sta per concludere il suo primo anno non da atleta professionista. L'ex corridore siciliano, da anni ormai stabilitosi in provincia di Varese, ci racconta come è stato l'impatto con la vita “normale” e ci svela i suoi progetti, sempre legati al mondo delle due ruote.
«Quest’anno ho continuato a respirare l'aria delle gare che contano grazie alla Vittoria, ho guidato l'auto del Servizio Corse. È stata una bella esperienza, che mi ha permesso di vedere le gare da un altro punto di vista. Io da velocista mi sognavo di ammirare le azioni dei migliori negli ultimi chilometri, invece ora dalla macchina mi godo la lotta tra i professionisti più forti al mondo. Al Campionato Europeo ricordo quando abbiamo assistito Sagan, con la massima tranquillità ha lasciato la bici al meccanico, senza mettergli stress, mentre altri vanno in panico e sbraitano, facendo perdere più tempo del dovuto a chi vorrebbe aitarli, e al traguardo ci ha persino ringraziati. Anche questo è un esempio della classe di un campione» racconta dal suo negozio Integra.Store di Vergiate (VA).
Dalla prossima stagione sarà impegnato in un progetto rivolto ai giovani, inizierà la sua prima avventura come direttore sportivo con gli esordienti della CC Cardanese. «La mia ambizione è arrivare alla massima categoria, ma per arrivarci devo fare esperienza, partite dal basso, fare quella che una volta si chiamava “gavetta”. Gestire dei bambini e i loro genitori sarà più difficile che avere a che fare con atleti professionisti, sarà una bella sfida, non vedo l'ora di imparare e mettere a frutto quando ho imparato nei tanti anni passati in sella. Il presidente della Cardanese, che al momento conta una trentina di Giovanissimi, Andrea Magretti, mi ha contattato, offrendomi questa possibilità di crescita, che ho colto al volo. L'idea è nei prossimi anni di allargare la società per coprire tutto il settore giovanile e portare gli esordienti fino alla categoria juniores. La difficoltà più grande è non fare smettere questi ragazzi in un'età critica, nella quale è facile perdere gli stimoli e la voglia di far fatica» racconta Danilo che dopo il 1° livello, sta frequentando i corsi per conquistare il patentino da ds di 2° e 3° livello.
«Un gradino alla volta, vorrei tornare nel ciclismo professionistico, questa volta in ammiraglia, ma prima ho tanti chilometri da macinare nelle categorie minori. Avere a che fare con i giovani mi entusiasma. Io sono per la multidisciplinarietà: strada, pista, cross, corsa a piedi, nuoto. Bisogna far muovere i bambini e far crescere loro la voglia di praticare sport, una scuola di vita senza eguali».