La 3° edizione della PittaRosso Pink Parade, che si é svolta a Milano questa mattina, è stata arricchita da una iniziativa che testimonia la passione e l’impegno per sostenere, aiutare e rendere ancor più accattivante un evento che è diventato ormai punto di riferimento nel segmento delle corse non competitive dedicate alla società civile. L’Amministratore Delegato Andrea Cipolloni, appassionato di ciclismo, ha infatti deciso di accoppiare una pedalata notturna, una GranFondo inedita, alla corsa. Un gruppo di ciclisti è infatti partito da Padova ieri sera alle 24, pedalando alla luce dei fari, ed è arrivato stamattina attorno alle 10 in piazza Castello a Milano dando il via alla camminata. Che, come noto, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi a favore delle donne, per la prevenzione e cura del tumore al seno.
Il percorso della pedalata è di 256 chilometri (camminando, si impiegherebbero mediamente 53 ore), con partenza da Prato della Valle, nel Padovano dove ha sede PittaRosso, e, via via, si è snodato su un tracciato interno, attraverso Legnago, Roverbella e Goito, nel Mantovano, Crema, nel Cremonese, per raggiungere, infine, Milano e terminare in piazza Castello, punto di avvio della camminata di 5 chilometri conclusa sempre in piazza Castello.
“Gli uomini che fecero l’impresa”, parafrasando il film di Pupi Avati, sono innamorati delle due ruote, granfondisti e di conseguenza ben allenati, ma soprattutto sono persone legate da un forte senso di partecipazione ad avvenimenti che indicano una strada da percorrere per un futuro migliore. Regalare più visibilità e offrire maggiore attenzione alla PittaRosso Pink Parade, il piano che sostiene Pink is Good della Fondazione Umberto Veronesi, per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi a favore della ricerca contro il tumore al seno, ha rappresentato quindi lo scopo principale della lunga notte sui pedali da Padova a Milano.
“Il capoluogo lombardo è la casa ideale per noi – ha spiegato Andrea Cipolloni -, una città che accoglie sempre la PittaRosso Pink Parade con un caloroso affetto. La previsione era di battere ogni record, sfiorando le 10mila presenze, e poter così donare alla Fondazione una cifra doppia rispetto a quella dello scorso anno. L’idea della pedalata era nata dalla volontà di unire Milano, dove si svolge l’evento, a Padova, che è la città di Pittarosso, dove c’è la sede, e dove la storia dell’azienda è cominciata circa 100 anni fa.
Andrea Cipolloni e i suoi compagni di viaggio e d’avventura - Alberto Ongarato, ex professionista e grande appassionato dello stare insieme in bicicletta, Roberto Mattiolo, Davide Bedon, Sandro Zonin, Martino Scarso, Fabio Celeghin, Roberto Sorgato e Simone Forin - sono nove persone accomunate dalla stessa passione, da un dovere profondo verso la società e dalla condivisione di un modo sano e fraterno di condurre la propria esistenza. Hanno pedalato scortati da due ammiraglie della Padovani (gruppo ciclistico giovanile e dilettantistico che ha fatto storia in Italia e all’estero), con una divisa creata per l’occasione.
“Lanciata l’idea – l’Amministratore Delegato di PittaRosso ha anche raccontato la genesi dell’evento padovano -, ci siamo riuniti a cena e concretizzato il tutto. Abbiamo testato domenica scorsa parte del percorso per capire meglio come comportarci nella prova. Quindi, abbiamo tenuto una media base attorno ai 32 km orari. Il problema reale era dato dalla distanza, quasi 260 km (come una grande Classica o un Mondiale) perché solo Alberto Ongarato nella sua carriera aveva pedalato così a lungo, ma nessuno lo aveva mai fatto di notte. Abbiamo dovuto superare i nostri limiti, psicologici e fisici”.
“Abbattere i confini”, questa è stata dunque la sfida personale che Cipolloni e i suoi amici hanno lanciato a se stessi, “perché nulla è impossibile” ove vi siano impegno nel cuore e caparbia tenacia. Uno slogan che Umberto Veronesi propose quando iniziò il suo cammino con la Fondazione per regalare nuovi orizzonti alle donne malate di tumore, curarle e guarirle, e che l’Amministratore Delegato di PittaRosso aveva ben recepito quando, condividendo valori con lo scienziato, lo affiancò creando la PittaRosso Pink Parade, e allargando alla ricerca sul cancro il suo fervore nel sociale, per altro già dimostrato via via nel lavoro di ogni giorno all’interno della sua azienda.
La partenza, come detto, è stata data attorno alle 24.00 da Prato della Valle mentre l’arrivo è avvenuto poco prima delle 10.00 del mattino in piazza Castello dove, dopo il via dato dalla bandiera di PittaRosso Pink Parade con i loghi di PittaRosso, Fondazione Umberto Veronesi, Città di Milano e Città di Padova, ad attenderli c’era un fiume rosa pronto a scivolar via lungo le strade cittadine per diffondere il messaggio a favore di Pink is Good, delle donne ammalate e di quelle che oggi sono guarite proprio grazie alla incessante opera di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi.
Lo scorso anno furono 8500 i partecipanti nelle due edizioni Milano e Roma e la cifra raccolta fu di 241.285 euro, un successo che Andrea Cipolloni sottolineò nel suo ringraziamento: “Una risposta incredibile al nostro invito. D’ora in avanti lavoreremo, io e gli oltre 2500 dipendenti di PittaRosso, per assicurare all’evento un’eco sempre maggiore, con dedizione personale e iniziative mirate”.
Detto e fatto, con il pragmatismo che Cipolloni mette nei suoi orizzonti professionali. Da Padova a Milano è nata una GranFondo in bici, diversa da ogni altra per struttura e obiettivi, mentre a Milano è proseguita quella marcia che è diventata un cult per le donne e non solo, perché la PittaRosso Pink Parade è ormai entrata nelle grandi manifestazioni civili del nostro Paese.