Addio barrette e gel, in gara si mangia il torrone. E non solo a Natale! Non siamo impazziti, abbiamo scovato questa curiosa novità alimentare in casa Neri Sottoli Yellow Fluo, dove il dottor Carlo Giammattei ha pensato a questo particolare dolce per il progetto “made in Tuscany” di Luca Scinto e Angelo Citracca. «Abbiamo impostato un regime alimentare che garantisca energia costante nell’arco della giornata ai nostri ragazzi, per questo abbiamo optato per una dieta che predilige alimenti con basso indice glicemico in modo da stabilizzare la glicemia, abbiamo ridotto gli zuccheri semplici e, ovviamente, adeguiamo il supporto energetico agli impegni agonistici. In corsa si spendono più energie perciò bisogna nutrirsi adeguatamente».
E in quest’ottica come si inserisce il torrone?
«In gara, accanto a un’indispensabile idratazione - i nostri atleti sono obbligati a bere ogni ora una miscela di acqua e zuccheri a lungo rilascio - serve un apporto solido facilmente digeribile. I classici panini al latte che vanno per la maggiore risalgono ai tempi di Coppi e Bartali ma, come nelle tecnologia della bicicletta si sono fatti grandi progressi, qualcosa è cambiato anche nel campo dell’alimentazione. Mi è venuto in mente il torrone perché anche assunto in piccola quantità è un alimento in grado di apportare tante calorie. Abbiamo studiato una versione adatta ad essere assunta durante lo sforzo, soprattutto nella prima parte di gara e dopo la corsa, con l’azienda Bianchini Iseno di Lamporecchio che ha collaborato con il nostro primo sponsor Neri Sottoli, adattando la ricetta del classico torrone che tutti conosciamo alle nostre esigenze».
Vale a dire?
«I nostri torroncini contengono più miele di quanto prevede la tradizione, maltodestrine al posto del normale zucchero, bianco d’uovo, amminoacidi, tanta frutta secca, ottima per l’apporto energetico. Sapete, in commercio ci sono milioni di barrette, tutte valide ma con gusti che non sempre soddisfano i palati degli atleti, e che contengono conservanti e coloranti. I nostri torroncini sono genuini, contengono componenti provenienti da agricoltura biologica, e possiamo adattarli ai gusti dei ragazzi, che per la verità, devo dire li mangiano già molto volentieri».
Quindi il torrone oltre che buono fa bene.
«Esatto. Per l’estate per esempio stiamo pensando di provare una versione fruttata, con un gusto più adeguato alle calde temperature. In generale la nostra idea è di inserire prodotti della comune alimentazione nella dieta dell’atleta, stando attenti anche all’aspetto igienico. Un torroncino prodotto da noi è più sicuro per la salute dei ragazzi rispetto a un panino farcito o una barretta industriale. Oltre a questa novità, abbiamo raddoppiato i liquidi da assumere in gara e optato per una dieta a base di alimenti più integrali possibili. Vietati pane e pasta bianchi, via libera a legumi e cereali, che offrono energia a lento rilascio e apporto proteico fondamentale».
Giulia De Maio