Tre anni fa a Tokyo nella prova a cronometro Stefan Küng mancò la medaglia olimpica per quattro decimi e ora vuole riscattarsi e a Parigi è arrivato con Supersonica SLR, la preziosissima bici Wilier Triestina del valore di 27.400 franchi.
Supersonica SLR pesa circa otto chili e mezzo ed è stata in parte realizzata con una stampante 3D ed è stata creata appositamente per aiutare il trentenne Küng a vincere una medaglia olimpica. «Non ho mai corso con una bicicletta più veloce di questa – ha spiegato lo svizzero mentre mostrava con orgoglio la sua bici – Il materiale è fantastico, così come la meccanica e alcune accortezze che rendono questa bici veramente unica».
Dalla forcella alla borraccia e passando per il reggisella, Supersonica SLR è veramente una bici innovativa e se Küng riuscirà a salire sul podio olimpico, allora una parte del successo dovrà essere riconosciuta a questa bicicletta.
«Forse la caratteristica più sorprendente è l'ampia forcella sulla ruota anteriore. La distanza dai cerchi è piuttosto ampia rispetto ad altre bici. I test hanno dimostrato che un’ampia forcella garantisce minori turbolenze dell'aria. E la stessa tecnica è stata usata con la forcella posteriore».
Tutto è stato appositamente costruito per sfruttare al massimo l'aerodinamica e così, anche il famoso bidon, ovvero la borraccia, avrà una forma diversa.
«La mia borraccia nella cronometro non sarà rotonda, ma piatta. C'è spazio per 550 millilitri di liquidi. La particolarità, però, è che la canna obliqua è stata adattata esattamente per tenerla. Non ci sono spazi vuoti e quindi l’aria farà meno resistenza».
Küng è molto alto e per questo, in fase di progettazione, alcune parti sono state adattate alla lunghezza delle sue gambe, del dorso e delle braccia.
«Sono alto 193 centimetri e quindi ho un reggisella lungo. Durante i test sui rulli o dietro l'auto, abbiamo notato che c'erano forti passaggi d'aria e per questo è stato scelto di creare un unico pezzo tra telaio e reggisella. Questa soluzione non è interessante solo dal punto di vista aerodinamico, ma migliora anche la trasmissione della potenza».
Una cosa che non si vede, ma che è estremamente importante, è il carbon layup, cioè come sono state stratificate le fibre di carbonio nella bici. Questo è un segreto molto particolare e rimane per il momento un dato riservato. Per chi storcesse un po’ il naso sull’innovazione di questa bici, che al cambio costa circa 28 mila euro, tutto è legale e nessuna regola è stata infranta nella realizzazione di questo bolide a due ruote. Anche le parti del manubrio sono state fatte con la stampante 3D, dove una parte è stata realizzata in carbonio, quindi è estremamente leggera. Ma la stampante, ha permesso di apportare subito modifiche, riducendo non solo i costi di produzione, ma permettendo così, in brevissimo tempo, di realizzare al bisogno una nuova bici.
Anche la meccanica giocherà un ruolo importante e la corona è stata fatta con dei denti speciali. «In una cronometro piatta come quella di Parigi, mi basta una sola corona davanti. Questo significa che non ho più il deragliatore anteriore. Questa corona ha denti più speciali, in modo da evitare che la catena cada quando passi sopra un dosso e su questo percorso, ne abbiamo diversi. In una cronometro pedalo solitamente con una cadenza di circa 105 giri al minuto, quindi con un giro di pedale posso percorrere circa 10 metri». A questo punto non bisogna far altro che aspettare e vedere come Küng, correrà sulle strade del centro di Parigi e se questa sua super bici, in qualche modo potrà aiutarlo a conquistare una medaglia a cinque cerchi.