Da Sant’Urbano (Padova) a Genova. Sette tappe in tredici giorni, dal 20 luglio al 1° agosto. In bicicletta. Quasi sempre. Perché non è una corsa, ma una pedalata. Perché non è una gara, ma una missione. Perché non si tratta di lottare contro l’acido lattico, ma contro il Parkinson. “Pedalando 2024”: movimento di resistenza al Parkinson.
E’ la seconda edizione, ma la terza volta. Perché la prima, nel 2022, è stata ispirazione e dimostrazione. Da Padova a Roma, 500 km senza allenamento, ad accoglierli addirittura il Papa, che sapeva e li attendeva: “Allora ce l’avete fatta”. Poi nel 2023 da Sant’Urbano a San Giovanni Rotondo, mille km, un viaggio preparato e organizzato, per raccontare e spiegare, partendo dalla propria storia.
E’ la storia di Lorenzo Sacchetto: “Nel dicembre 2021, dopo 14 anni di Parkinson, mi sono sottoposto a un’operazione per impiantare l’impianto della DBS, un dispositivo per la stimolazione profonda del cervello. Poi volevo ricominciare a vivere. D’accordo e insieme con mia moglie Raffaella, abbiamo deciso di farlo in bicicletta. Da lì è nato tutto. Mi è tornata la voglia e la gioia di vivere. Ho ricominciato a camminare senza stampelle. E continuo a raccontare, spiegare e ricordare che la bicicletta non guarisce dal morbo di Parkinson, ma aiuta a stare meglio, nelle gambe e nella testa. Il Parkinson mi ha cambiato la vita, ma non è riuscito a portarmi via il coraggio e la forza di volontà. Anzi, anche grazie a mia moglie Raffaella, adesso di coraggio e forza di volontà ne ho ancora di più, sempre di più. Se l’intervento chirurgico al cervello mi ha rimesso in piedi senza stampelle, ho dovuto trovare elementi di stimolo continuo per reagire a malattia, isolamento, solitudine, vergogna e pregiudizi. Sono necessari movimento fisico, educazione e conoscenza per la diagnosi precoce, socializzazione contro l’isolamento. Un insegnamento molto importante, che voglio mettere a disposizione dei miei colleghi di sventura”.
In ogni sede di arrivo di tappa (Ferrara, Bologna, Pesaro, Ancona, Perugia, Firenze e Genova) viene organizzato un incontro, con caratteristiche diverse, per dare la giusta importanza all’attività fisica come terapia per combattere la progressione delle malattie neurodegenerative, e non solo la malattia di Parkinson. Il progetto nasce dalla collaborazione con associazioni locali, culturali, sportive, sociali e religiose, pro loco, amministrazioni comunali e sanitarie. Partecipano anche donne e uomini di cultura, spettacolo, musica (a Ferrara tutti al concerto di Guido Foddis), scienza, medicina, ricerca e sport (nel 2023 c’è stato Davide Cassani, stavolta Marco Scarponi). Il progetto è supportato dal Coordinamento regionale rete patologie neurodegenerative e dalla Direzione prevenzione e veterinaria della Regione Veneto e patrocinato dalla Regione Veneto e da altre associazioni di pazienti e famigliari.
PS Ci sarò anch’io, pedalerò il 24 nella tappa da Pesaro ad Ancona, parteciperò all’evento alle 17.30 e racconterò storie di corse e corridori.