Nella prima tappa con arrivo sui Pirenei, Remco Evenepoel è riuscito a contenere il ritardo e - anche se ora ha dovuto cedere il secondo posto a Vingegaard - il belga è soddisfatto, convinto di poter recuperare tempo in classifica gnerale.
«Arrivare terzo in una tappa difficile come ieri è un buon risultato e sono soddisfatto – ha detto Evenepoel dopo il traguardo – Non dobbiamo dimenticare che davanti a me sono arrivati due ragazzi che sono i più forti e hanno molta più esperienza di me in questo tipo di tappe».
La tappa con arrivo a Saint Lary Soulan Pla d’Adet, si è conclusa con la vittoria di Pogacar, che ha tagliato il traguardo con 39” di vantaggio su Vingegaard e 1’10” su Evenepoel.
Il belga è ottimista e pensa che nei prossimi giorni potrebbe essere lui a passare davanti a Vingegaard nella classifica generale. «Ho perso tempo, ma ho anche guadagnato tempo su altri avversari, quindi questo è positivo. E’ sempre bello avere un po’ più di vantaggio sui corridori che hai alle spalle. Lotteremo per il podio e cercheremo di finire il più in alto possibile. Ho dimostrato che mi sto avvicinando al livello di Vingegaard, è vero che ha guadagnato secondi su di me, ma domani potrebbe essere il contrario e potrei essere io scansare lui. È sicuramente una lotta giorno dopo giorno».
Oggi con la quindicesima tappa con arrivo a Plateau de Beille si concluderà al seconda settimana di corsa e dopo il giorno di riposo ci saranno ancora 4 tappe di montagna e una cronometro in cui la classifica generale potrà subire modifiche importanti.
«Essere sul podio della prima tappa sui Pirenei è un’importante spinta per il morale per affrontare la tappa oggi e anche i prossimi giorni. Ho quattro minuti sul quarto in classifica ed è positivo in questo momento, ma il Tour è ancora lungo e dobbiamo rimanere sempre al massimo e continuare a dare tutto quello che abbiamo».
Evenepoel è stato forte nella sua prima tappa sui Pirenei, ma non è riuscito a rimanere con Pogacar e Vingegaard. «Ho cercato di rimanere alla ruota di Vingegaard il più a lungo possibile. Quando Tadej ha attaccato, ero con Jorgenson e Landa, quindi non ho potuto reagire immediatamente. Altrimenti sarei andato più velocemente alla ruota di Jonas e forse avrei potuto seguirlo fino in cima. Ma questo è il risultato della corsa e dobbiamo accettarlo».