ll fascino del gravel è nel ritorno all'antico, nell'assenza delle ammiraglie, nel doversi arrangiare per sistemare una foratura o un guaio meccanico, e anche nell'organizzarsi con qualche amico.
Ed è quello che ha fatto ieri Wout Van Aert, protagonista di una prova sfortunata nel mondiale gravel che lo ha vsto mettere più volte il piede a terra. In una di queste occasioni, il campione belga ha avuto la fortuna di trovare l'aiuto di Bruno De Marco che il soccorso... ce l'ha nell'anima. Bruno infatti lavora per il 118 al Pronto Soccorso dell'ospedale di Vittorio Veneto e quando si tratta di aiutare... c'è. Appassionato di montagna, di caccia e di fotografia, Bruno è un ex ciclista, come anche il figlio Davide, e quando o il lavoro glielo permette non manca mai alle corse, spesso in compagnia della sorella Paola.
Ieri Bruno era appostato lungo il percorso e ha fornito la sua assistenza all'amico Wout: un aiuto a sistemare la bici, un incitamento a riprendere la sfida, un inoraggiamento a non mollare e la certezza di aver dato il massimo. Così come Wout, mentre riprendeva la corsa, se n'è andato con il cuor contento di chi sa di aver trovato un amico che si è rivelato ancora una volta prezioso.