Giovedì numeri da record, ieri… andatura più normale. Parliamo della Challenge Internationale de la Marche Verte, manifestazione articolata in tre gare singole che si disputa in Marocco e fa parte del calendario UCI, categoria 1.2.
Giovedì il Gp Sakia El Hamra ha visto il successo del corridore emiratino Ahmed Al Mansoori che ha percorso i 140 km del percorso alla media stratosferica di 56,187 chilometri orari.
In una corsa completamente pianeggiante lungo la costa da Laayoune a Boujdor, con un forte vento che soffiava alle spalle dei corridori e con le formazioni di casa che hanno scatenato la bagarre, pian piano tanti corridori si sono staccati e al traguardo sono arrivati in sette a battersi per la volata. A completare il podio i marocchini Youseff Bdadou e Mounir Makhchoun.
Ieri la seconda prova, il Gp Oued Edahab, si è svolta ad una media più… normale: il tedesco Heiko Homrighausen (Team EmbraceThe World), ha vinto la corsa da Laayoune a Tarfaya di 98 chilometri, percorrendoli alla media di 38,381. Alle sue spalle l’emiratino Al Mansoori, vincitore della prima prova, e al terzo il marocchino Youseff Bdadou.
Quella fatta segnare da Ahmed Al Mansoori nella prima prova non è però la media record della stagione: Stefano Gandin del Team Corratec ha vinto l’ottava tappa della Vuelta Ciclista a Venezuela, nello scorso mese di luglio, percorrendo 105 km alla media di 56,799 km/h.
Ovviamente non esiste “un record mondiale della media oraria” - stante l’impossibilità di paragonare altimetrie e planimetrie - ma si può parlare di miglior prestazione registrata e in questo caso il record appartiene a Tom Boonen che vinse la quarta tappa del Giro del Qatar 2014 alla media di 56,816 kmh. Anche in questo caso, come n Marocco, si correva nel deserto con la complicità del vento...