Marianne Vos vince al Giro d’Italia donne, rivince sarebbe meglio dire perché la fuoriclasse olandese ormai sembra avere un patto segreto con la corsa a tappe italiane che stabilisce che debba necessariamente lasciare il segno. A Olbia sfreccia nel lungo vialone di arrivo spingendo sui pedali e sotto il traguardo esulta come togliendosi un peso. La “regina” raggiunge quota 31 tappe eppure si emoziona come se fosse la prima volta perché una vittoria, soprattutto al Giro, è qualcosa di assolutamente gigantesco. Le sue compagne la circondano in un abbraccio facendole i complimenti, mentre intorno il pubblico debitamente distanziato la applaude con grande giubilo. Ve ne sono di tutte le età, diversi bambini in divisa da ciclismo, molte persone in infradito e prendi sole appena tornate dal mare, eppure tutti urlano il nome della Vos perché l’olandese è quell’icona indelebile di un ciclismo che evolve e di cui lei è sempre presente.
«E’ incredibile, sembra la prima volta - dice Marianne Vos a tuttobiciweb subito dopo il traguardo - i numeri dicono 31 e come cifra non è per nulla male, ma non ci faccio molto caso. Il mio obiettivo era arrivare al Giro e vincere una tappa, esserci già riuscita mi toglie un po’ di pressione e mi fa pedalare più leggera. L’Italia mi porta fortuna, ho vinto tanto e sono contenta di farlo ancora, ogni vittoria è speciale ed ha un significato particolare, è praticamente impossibile dire quale sia la più bella, certo che guardandomi indietro mi rendo conto che 31 è davvero tanto. Quello di oggi è stato uno sprint molto lungo, ma non quanto ieri, sapendo che nel finale la strada saliva ho cercato di gestirmi bene per affrontare lo sprint nella posizione migliore. Non è stato semplice prendere la posizione perché l’ultimo chilometro era molto tecnico, ma la squadra è stata praticamente perfetta».
Dopo il secondo posto di ieri, Marianne Vos si prende un’autentica rivincita nei confronti di Elisa Balsamo che l’aveva battuta proprio in quella occasione. «Ieri sono arrivata molto vicino, mi sarebbe piaciuto vincere, ma questo è il bello del ciclismo, corriamo ad alti livelli e non si può vincere sempre. Il secondo posto però mi è servito perché mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta e che avevo fatto un’ottima preparazione, ho fatto davvero tesoro di quello sprint» ha spiegato Marianne dimostrando ancora una volta la grande campionessa che è: capace di perdere e di fare tesoro anche delle sconfitte. Proprio ieri a Tortolì Elisa Balsamo ci aveva raccontato come la Vos fosse un suo punto di riferimento e oggi l’olandese spende bellissime parole per la campionessa del mondo: «Elisa Balsamo non è solo una velocista, è una grande campionessa e un’atleta fantastica. Con la maglia iridata ha ancora più pressione, eppure la sta gestendo davvero bene anche grazie alla sua squadra che la sta supportando al meglio. E’ davvero bello competere con lei».
Gli anni passano, il ciclismo si evolve, ma Marianne Vos continua a vincere. Sembra esserci un segreto dietro la fuoriclasse olandese che tiene in piedi tutta la sua grandiosità, eppure Marianne come un’autentica campionessa ci spiega che di segreti non esistono, serve soltanto l’impegno. «Non ho segreti, quello che cerco di fare è impegnarmi sempre e continuare a lavorare bene, ho un grande team che mi supporta dentro e fuori la corsa. Ogni volta che attacco un numero sulla schiena ci metto tutta me stessa, sono dell’idea che nulla sia mai scontato, le vittorie che ho fatto contano, ma non mi devono far sentire come una persona che ha fatto tutto, piuttosto devo cercare di guardare sempre avanti» rivela Marianne le cui parole non sono mai banali ma sembrano seguire di pari passo le sue imprese ai pedali. Saluta i fan un ultima volta, durante l’intervista non hanno mai smesso di urlare il suo nome prima di lasciare la Sardegna. Dopo un giorno di riposo la corsa rosa ripartirà da Cesena e già sappiamo che in un modo o nell’altro la cannibale proverà a lasciare il segno.