Quasi come fosse un deja-vu, Hayter è in maglia rosa al Giro d’Italia U23. Ma se nel 2019 era stato Ethan, oggi tocca a suo fratello più piccolo Leo. I loro lineamenti del viso sono molto simili, ma Leo è più magro, più scalatore, mentre Ethan è più esplosivo e continua ad essere un pistard di fama mondiale.
Leo Hayter corre con la Hagens Berman Axeon e oggi, sul traguardo di Pinzolo, si è reso protagonista di un numero d’alta scuola, che gli è valso la vittoria di tappa e, appunto, la maglia rosa. L’atleta britannico, classe 2001, è scattato sul GPM di Stenico, ha raggiunto e superato i due fuggitivi Petr Kelemen e Kyrylo Tsarenko e si è involato in solitaria, rifilando quasi 40” al gruppo. «Non era per niente programmato. Gli uomini di classifica hanno alzato l'andatura in salita, in particolare la Lotto Soudal e Lennert Van Eetvelt, ma ad una certa hanno rallentato, ci siamo guardati e ho attaccato, visto che la gamba rispondeva bene» ha detto Hayter a tuttobiciweb.
Ancora prima di tagliare il traguardo, Leo è scoppiato a piangere. Quella di Pinzolo è una vittoria che spazza via qualche dubbio: «Ho pianto, è vero. È una vittoria che significa molto perché questa stagione sembrava essere stregata. Ho avuto il covid e poi tanti piccoli problemi di salute e fisici che mi hanno rallentato. Al Trofeo di Meldola ho fatto secondo e oggi finalmente mi sono sbloccato. C*zzo che felicità!».
Ora c’è curiosità nel vedere cosa saprà fare i prossimi giorni, a partire da domani con il Passo di Guspessa verso il Mortirolo che creerà grandi differenze. Il primo a non sapersi cosa aspettare, è proprio Hayter: «Inizialmente non ero venuto qua con l'obiettivo di curare la classifica generale, ma ora che sono in Maglia Rosa farò di tutto per tenerla e vedremo cosa riuscirò a fare – ha continuato Leo -. La tappa di domani, in questo senso, sarà molto onesta: se sarò davanti a quel punto farò un pensiero alla generale, se non lo sarò cambierò prospettive. Non so cosa aspettarmi dalle lunghe salite, perché non le ho mai fatte in una competizione di alto livello. L'anno scorso ho capito di essere adatto alle Ardenne, vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi e a quel tipo di salite, domani capirò se il mio fisico regge bene anche le grandi salite».
Con il fratello Ethan ha un ottimo rapporto – in mix zone ci ha chiesto come stesse andando la tappa del Giro del Delfinato in cui era impegnato – anche se ha caratteristiche diverse. Leo ha mollato la pista da junior e non è nemmeno particolarmente veloce, perché sta puntando a diventare più competitivo possibile nelle corse più dure. Condividono però l’aver vinto una tappa e aver indossato la maglia rosa al Giro d’Italia U23. «Non solo, Ethan ha anche vinto una tappa in maglia rosa, quindi la pressione per me cresce (ride, ndr). Ho un bel rapporto con lui, ci sentiamo tutti i giorni. Ora è al Delfinato che lotta per essere convocato al Tour de France. Parteciparvi con una maglia come quella della Ineos Grenadiers sarebbe tanta roba» ha concluso Leo.