Tra le squadre che hanno accusato maggiormente ritardo sull’Etna c’è la Jumbo-Visma, squadra partita tra le favorite in questo Giro d’Italia, che però non sta ottenendo i risultati sperati. Il team olandese sul vulcano siciliano ha dovuto assistere al crollo di Dumoulin e degli altri capitani Foss e Oomen: questo pone molti interrogativi sul prosieguo del Giro d'Italia. Il team ha parlato dell’importanza dell’aspetto psicologico dei corridori e di come questo debba essere guardato prima del risultato in gara: sempre più spesso nelle squadre si utilizzano psicologi, capaci di seguire gli atleti e comprendere quando qualcosa, dal punto di vista mentale, non sta più funzionando.
A delineare la situazione è il direttore sportivo del team Marc Reef, convinto che Dumoulin e gli altri possano ancora fare qualcosa alla corsa rosa. L’olandese ha un ritardo pesante nella classifica generale, con oltre 8 minuti di distacco dal leader e per gli altri la situazione non è migliore. La domanda principale che tutti si pongono è sullo stato di Dumoulin e se il corridore di Maastricht abbia ormai alzato bandiera bianca o se sia possibile sperare in un suo recupero. «Tom potrà recuperare e come lui stesso ha detto non deve incolparsi di nulla – ha detto Reef - Ha lavorato duramente per arrivare fin qui, anche se la sua preparazione non è stata ottimale: le ultime tre settimane in quota sono state buone. Ora deve mantenere la fiducia in se stesso, pur sapendo che una classifica generale adesso non è più un obiettivo, ma che ci saranno altre opportunità e lotteremo per questo».
Nella cronometro di Budapest Dumoulin era il grande favorito ed ha chiuso al terzo posto alle spalle di Yates e Van der Poel. «In quella cronometro ha dimostrato che la sua condizione non è certo male. Ha perso a malapena cinque secondi da Simon Yates ed è stato il miglior uomo di classifica dopo di lui. Abbiamo detto a Tom di portare con sé questo risultato per il resto di questo Giro. Prima di tutto deve essere lui in pace con se stesso e usare i prossimi giorni per resettarsi».
Dumoulin aveva avuto dei problemi lo scorso dicembre, qualcosa in lui si era spento e aveva deciso di scendere dalla bici, poi sono arrivati il recupero e l’argento olimpico nella prova a cronometro, che facevano pensare a un recupero pieno dell’atleta, ma le parole dell’olandese dopo la tappa sull’Etna, non sembrano essere incoraggianti.
«Nel 2020 è arrivato settimo al Tour, mentre correva come spalla di Primoz Roglic - continua Reef -. Ma prima di pensare al fatto che Dumoulin possa a tornare a vincere una grande corsa a tappe concentriamoci sul proseguimento di questo Giro».
I risultati adesso indicano che l’olandese può ancora andare forte a cronometro, ma che forse non riesce a tenere il ritmo di un grande giro. «I nostri piani per questo Giro non cambiano molto. Con Tobias Foss e Sam Oomen puntiamo ancora a una buona classifica, naturalmente non per un posto sul podio, ma tra i primi dieci. Negli ultimi anni abbiamo visto molte volte che, nonostante una brutta giornata nella prima settimana di un grande giro, i corridori sono ancora in grado di migliorare in seguito».
In casa Jumbo-Visma l’atmosfera è serena, i corridori non sono sotto pressione, poiché la squadra è molto attenta dal punto di vista psicologico. Sia il sostegno dato a Dumoulin che quello dato a Groenewegen dopo l’incidente in Polonia, dimostrano come il team olandese metta al primo posto il benessere mentale dei corridori.
Com'è l'atmosfera nel frattempo? «In squadra va tutto abbastanza bene. Naturalmente c'è stato un momento di delusione dopo la tappa sull'Etna, ma il giorno dopo siamo tornati a pedalare, devi anche girare rapidamente l'interruttore in caso di battuta d'arresto In Jumbo-Visma lo sviluppo del talento di ogni atleta è molto importante: andremo avanti passo dopo passo perché è questo il nostro approccio».