È una contaminazione, un incontro tra due stili: uno consolidato, riconosciuto e apprezzato da oltre sessant’anni, l’altro è un salto nel presente più pirotecnico e prorompente. Entrambi, però, guardano al futuro. Uno è il marchio del cuore, la cicli De Rosa, che ha in Ugo il suo patriarca e in Cristiano e Danilo l’oggi più fertile, anche se dietro ci sono già il futuro più futuribile, dato da Nicholas, Francesco e Federico.
L’altro è un artista, un writer riconosciuto ma non riconoscibile (come tanti street artist, sono anonimi: schivi e di poche parole, vivono nell’ombra. Sono animali notturni a caccia di muri da dipingere quando la città dorme. Il volto di un writer è un punto di domanda, la loro espressione è solo visibile nelle loro rappresentazioni. Il più famoso? Banksy: vi dice niente?), che di nome fa ViperHaze, che ha uno stile molto personale e riconoscibile, composto dall’intreccio di lettere, forme geometriche e colori vivaci.
Il risultato è un mix vincente che sta piacendo anche alle persone al di fuori del mondo del ciclismo e dei graffiti, e non è assolutamente un caso che oggi infatti ViperHaze sia impegnato in progetti anche con aziende come la cicli De Rosa, tanto da decorare con il proprio talento l’ufficio di Cristiano De Rosa («Desideravo creare un effetto “lucciole nella valle” – racconta lo stesso artista 29enne -. Ho scelto una base di verde acqua e ho utilizzato un giallo fluorescente per dettagliare le geometrie e dare continuità all’ambiente creando un impatto visivo, visto che il trend fluo era un must anche per Cristiano, il quale mio ha dato tre elementi guida: la data di nascita dell’azienda (1953, ndr), il luogo (Milano) e una metafora ciclistica (“… in bici chi frena va piano!”») e successivamente cimentarsi nelle sue prove d’artista con telai in carbonio, in particolare un SK Pininfarina (quello in foto, la personalizzazione vale circa 1.000 €, ndr): un telaio che è già di per se un’opera di alta tecnologia, con il tocco di ViperHaze è più semplicemente un’opera d’arte.