Questo weekend in Val di Sole sono andati in scena in Mondiali di Mountain Bike 2021, una rassegna iridata che ha visto "solo" due medaglie italiane, in categorie giovanili del Cross Country (Sara Cortinovis bronzo donne junior, Juri Zanotti argento uomini Under 23) e si è chiusa con la gara di Downhill "dei grandi" vinta da un eterno Greg Minnaar al quarto titolo mondiale in carriera a quasi 40 anni!
In questo mese di agosto c'è però un'Italia che vince ori mondiali nella MTB, più precisamente proprio nel Downhill, ed è incarnata da Giovanna Bonazzi (storica Signora del downhill italiano) e Riccardo Vinetti, trionfatori rispettivamente nella Women 55-59 anni e nella Men 65-69 anni. Sì, parliamo dei Mondiali Masters che si sono svolti dodici giorni fa a Pra Loup, sulle Alpi francesi.
Durante i Mondiali trentini, tra una gara Elite di downhill e l'altra, ai piedi della tecnicissima pista Black Snake fiore all'occhiello italiano e mondiale, abbiamo raccolto la testimonianza di Vinetti, avvocato bresciano in pensione, che monta in bici «da quando non esisteva neanche la distinzione tra Downhill e Cross Country» ma che solo in età più matura ha deciso d'intraprendere l'attività agonistica, tuffandosi direttamente nelle categorie Masters.
Queste le parole di Vinetti, accorso a Daolasa (Commezzadura) ad ammirare i campioni della sua specialità*, forte del proprio titolo Master conquistato oltre una settimana prima in Francia: «Ho 68 anni e ho cominciato a gareggiare circa a 55, e nel 2016 sono arrivato secondo ai Mondiali di categoria 60-64 anni proprio qui in Val di Sole. Il Mondiale in Francia pochi giorni fa l'ho vinto con un tempo di 4 minuti e 8 secondi: peccato, ho perso un po' di tempo per superare quello che era partito prima di me, avrei voluto fare meno di 4 minuti! Sulla Black Snake invece faccio sopra i 6 minuti. È una pista unica, belle come questa ce n'è poche: è estremamente tecnica, appena vai un po' troppo forte rischi. Prossime gare? I Mondiali 2022 sono in Argentina, difficilmente andrò ma non si sa mai... Più fattibile andare a Maribor per gli Europei, che quest'anno ho saltato perché era il compleanno di mia moglie, e quello è sacro!»
Vinetti è impegnato anche nel suo territorio: «A Brescia abbiamo costruito 4 piste di Downhill che, data la mia professione, si chiamano "le piste dell'avvocato" e viene gente da tutta Italia: sono la Cagnolera, la Susy, la Margherita e la Musa. Vi si accede tramite una strada asfaltata e arrivano fino in città».
Da 20 agosto, oltre a essere le piste dell'avvocato, sono anche le piste del campione del Mondo.