Al suo primo grande giro da capitano, Giulio Ciccone arriva al primo giorno di riposo della Vuelta, dopo nove tappe, con il settimo posto in classifica generale e un distacco di 2'39" dalla maglia rossadi Primoz Roglic.
«E’ stato un inizio di Vuelta davvero tosto. Abbiamo corso nove tappe tirate, nessuna mai veramente tranquilla. Anche in quelle destinate ai velocisti, complice il vento, ci sono sempre stati nervosismo e tensione e questi sono fattori che rendono una corsa più che dura. Le tappe in salita le abbiamo affrontate ad un ritmo veramente alto. E poi c’è stato il fattore caldo che si è fatto sentire. Insomma, è stata veramente una prima parte di gara dura».
Cosa dobbiamo aspettarci da te nella seconda settimana?
«La mia strategia di correre giorno dopo giorno non cambia. Sto “imparando” a fare classifica in un grande giro, a non valutare solo la singola giornata ma il lavoro nel suo complesso. Ci sono state giornate buone, come quella di ieri e quelle miste con il vento. Altre lo sono state meno, per motivi differenti. Il bilancio lo farò alla fine, ma posso dirmi soddisfatto per come sta andando, soprattutto nella gestione della corsa e della squadra».
Cos'ha detto finora questa Vuelta?
«Chiaramente la mia prestazione va inserita nel contesto della gara e dei miei avversari per la classifica generale. La Vuelta ha confermato le aspettative, con numerosi big che stanno andando veramente forte: mi riferisco a Roglic, Yates, Mas, Lopez, Bernal, Carapaz, giusto per citarne alcuni. Per me, in questo momento, parlare di podio sarebbe poco realista, ma non per questo smetterò di puntare a puntare più in alto possibile e di coltivare l’obiettivo di lasciare un segno sulla corsa. Si prospettano due settimane molto intriganti e correndo con questi ritmi può accadere tanto, oserei dire di tutto. Bisogna farsi trovare pronti e affrontare ogni sfida con intelligenza e coraggio. Giorno dopo giorno, come ho sempre detto».