La Ineos-Grenadiers in Spagna ha schierato il suo squadrone e ieri, nella conferenza stampa della vigilia, a prendere la parola è stato Richard Carapaz, campione olimpico su strada a Tokyo e secondo alla Vuelta 2020.
L’ecuadoriano ha espresso le sue intenzioni su questa corsa, ovvero cercare la vittoria ad ogni costo. Non sarà facile per Carapaz perché, oltre a doversi battere con i suoi avversari delle altre squadre, dovrà stabilire le gerarchie all’interno della sua Ineos, dove oltre al colombiano Bernal, ci sarà il britannico Adam Yates.
«L'anno è stato duro, ma per ora penso di aver fatto una buona stagione - ha detto Carapaz -. In particolare penso al bel risultato ottenuto alle Olimpiadi. Voglio avere un ruolo attivo ed è chiaro che alle corse vengo sempre per vincere e anche in questa cercherò di fare del mio meglio».
Il campione di Carchi sarà al via con una bici tutta d’oro, per ricordare che proprio lui a Tokyo ha conquistato la medaglia più preziosa.
«E' vero che come squadra abbiamo diverse opzioni per la classifica generale, ma sarà la strada che metterà tutti al proprio posto – ha continuato Carapaz -. A questo punto della stagione sarà il migliore tra noi che proverà ad arrivare all'obiettivo, questo perché è interesse di tutti che la vittoria rimanga nella squadra».
Il ventottenne ecuadoriano lo scorso anno è arrivato secondo alla Vuelta alle spalle di Primoz Roglic, dopo un duello iniziato nelle primissime tappe. Quest’anno il suo intento era quello di vincere il Tour de France, ma così non è stato e si è dovuto accontentare del terzo posto alle spalle di Pogacar, vincitore per la seconda volta e di Vingegaard. La Vuelta sarà l’ultimo grande giro di questo 2021 ancora segnato dal Covid e Carapaz, se non dovesse salire sul podio, cercherà di portare a casa dei successi di tappa.
«Non ho ancora vinto tappe alla Vuelta e spero di riuscirci quest'anno. Cercherò di provarci, perché è un altro dei miei obiettivi insieme al podio finale».
Il campione olimpico ha ammesso di non conoscere le tappe con un arrivo inedito in questa Vuelta, poiché dopo la sua partecipazione a Tokyo, ha avuto solo pochi giorni di riposo prima di partire per Burgos, dove domani prenderà il via la corsa spagnola
«Non sono andato a vedere i nuovi arrivi della corsa. Dopo Tokyo mi sono allenato con calma, l'importante per me era recuperare il più possibile, perché l’impegno in Giappone è stato importante e avevo bisogno di fare le cose nel modo corretto per arrivare a questa Vuelta con le giuste condizioni».
Per vincere la Vuelta sarà importante andare bene in salita e limitare i danni a cronometro, dove Carapaz non è uno dei migliori. L’ecuadoriano ha la sua strategia ed è certo di poter gestire al meglio la corsa.
«L'ultima settimana sarà quella che deciderà il vincitore. Sarà qui che si capirà come sarà composto il podio, perché avremo tappe difficili ed impegnative. La cronometro che affronteremo nell’ultimo giorno di gara, sarà molto importante e decisiva. Anche se sarà lunga, potrebbe favorire quei corridori che sono stati in grado di gestire meglio le ultime forze».