Belgio, Slovenia e Isola di Man hanno dominato questo Tour de France 2021, tanto da aggiudicarsi ben 14 delle 21 tappe della Grande Boucle. La Slovenia, nazione con appena 2 milioni di abitanti, questa corsa l’ha dominata in lungo e largo, con Tadej Pogacar che ha conquistato la classifica generale, la maglia di miglior giovane e miglior scalatore, aggiungendo tre vittorie di tappa. Con lui troviamo anche Matej Mohoric, che sul gradino più alto del podio è salito due volte. Una nazione piccola e che da pochi anni ha iniziato a fare ciclismo, ma che ha dimostrato come, investendo sui giovani, si possa crescere velocemente e i risultati non impieghino poi tanto ad arrivare.
Anche il Belgio ha ben figurato, portando a casa 5 vittorie - tre con Wout van Aert, una con Merlier e una con Teuns - senza dimenticare però tutti i piazzamenti ottenuti da Philipsen, che in tutti i modi ha cercato di conquistare una tappa.
Risultato straordinario quello di Mark Cavendish, che in questo Tour dove non avrebbe dovuto esserci, capace di portare a casa la maglia verde della classifica a punti e 4 incredibili tappe. E’ stato veloce Cavendish, tanto da raggiungere il record di vittorie di Eddy Merckx a quota 34, lasciandosi sfuggire a Parigi l'occasione dello storico sorpasso.
Ma se di nazioni vogliamo parlare, allora non possiamo dimenticare la Danimarca che, pur senza vittorie di tappa, ha piazzato Jonas Vingegaard sul secondo gradino del podio e ha ottenuto dei piazzamenti con Asgreen e Pedersen.
Tornando di nuovo sui protagonisti di questo Tour, Tadej Pocagar, Wout Van Aert e Mark Cavendish sono stati i dominatori assoluti, corridori con età e caratteristiche diverse ma che alla corsa gialla hanno dimostrato di essere protagonisti straordinari.
Parlando dei nostri atleti, l’Italia a questo Tour era arrivata con solo 9 uomini, pochi considerando che siamo una delle nazioni che ha fatto la storia di questo sport. Tra questi abbiamo avuto Vincenzo Nibali che si è fatto vedere e che dopo due settimane ha lasciato la corsa per rifinire la preparazione in vista delle Olimpiadi. Mattia Cattaneo migliore dei nostri ragazzi nella classifica generale, con un dodicesimo posto e dei piazzamenti e poi c'è Sonny Colbrelli che in tutti i modi ha cercato di vincere, ma che si è dovuto accontentare anche lui di alcuni piazzamenti. Il bresciano però a Parigi è salito sul palco perché la sua Bahrain-Victorious è stato il miglior team, quello che non si è arreso alla perdita dell’uomo di classifica (Jack Haig,ndr) e che dopo i controlli della polizia ha reahito attaccando e vincebdo sulla strada.
Guardando alle squadre, la Deceuninck- Quick Step ha chiuso con 5 vittorie: nella prima frazione Alaphilippe partito ha conquistato tappa e maglia, e a questa bisogna aggiungere poi le 4 vittorie di Cavendish nella quarta, nella sesta, nella decima e nella tredicesima frazione.
A seguire c’è la Jumbo-Visma che di vittorie ne ha avute 4: il team olandese in questo Tour era partito per vincere con Primoz Roglic, ma il suo abbandono a causa di una caduta ha rivoluzionato le strategie di squadra e i bellicosi della Jumbo hanno reso giustizia al loro capitano. La prima vittoria è arrivata con Van Aert, che nell’undicesima frazione, quella con il Mont Ventoux, ha sorpreso tutti. Nella quindicesima frazione ci ha pensato Kuss a mettere le cose in chiaro e poi di nuovo il fiammingo, ha riscritto la storia della corsa, conquistando due frazioni consecutive, la cronometro e la volata finale a Parigi.
A seguire ci sono le tre vittorie della UAE Emirates con Pogacar e quelle della Bahrain-Victorious che è andata a segno con due volte con Mohoric e una volta con Teuns. Concludendo con dei dati relativi alle nazioni, 28 sono state le bandiere in questo Tour, dove la Francia come padrona di casa ha schierato 33 corridori. Il Belgio ne ha portati 22, mentre la Spagna ne ha avuti 17. Impennata di corridori danesi con 11 uomini e australiani, che al via erano 10. Sono stati invece 43 i corridori che non sono arrivati a Parigi e che si sono ritirati lungo la strada, ricordando che 12 si sono arresi nella la nona tappa e 8 nell’undicesima, in entrambe le occasioni la mannaja del tempo massimo ha lasxiato segni pesanti sulla corsa. Salutando questo Tour è anche giusto ricordare che sia il più giovane della corsa, il ventiduenne britannico Fred Wright, che il più anziano - il quarantunenne Alejandro Valverde - hanno concluso raggiunto Parigi e ieri hanno festeggiato con compagni, avversari e tifosi.