Lo scorso anno alla prima tappa del Tour de France a Nizza le cadute furono tante, ma mai come quest’anno, dove tra Brest e Lenderneau, i corridori sono andati giù come birilli.
A Nizza la colpa venne data alla pioggia, che in un attimo trasformò le strade in piste scivolose, ma quest’anno c’è stato un pubblico poco attento e rispettoso e per colpa di qualche tifoso alcuni corridori hanno già detto addio al Tour de France.
Tutto è iniziato a 47 chilometri dal finale, quando una tifosa, con le spalle rivolte al gruppo che sopraggiungeva, si faceva fotografare con un cartello in mano. Grazie a quel gesto sconsiderato, almeno 50 corridori, insieme sono finiti a terra. Intere squadre sono venute giù e l’immagine era quella di corridori doloranti e bici piegate e spezzate. A cinque chilometri dalla fine, c’è stata una nuova maxi caduta e molti di coloro che erano caduto prima, si sono trovati nuovamente a terra, insieme a chi era uscito incolume dal primo incidente.
Questa volta le vittime sono state ancora di più e le squadre a tarda serata erano ancora intente a stilare i bollettini medici. Per il momento dobbiamo segnalare i primi ritiri. Il primo a dire addio alla corsa è stato il corridore del Team DMS Jasha Sutterlin, finito a terra nella prima caduta. Nella Groupama FDJ si è ritirato Ignatas Konovalovas: per lui c’è un trauma cranico e passerà la notte in ospedale. Ritiro anche per Cyril Lemonie della B&B Hotels che ha riportato 4 costole rotte, un pneumotorace moderato e una ferita dietro l’orecchio.
Al conto si deve aggiungere lo spagnolo della Movistar Marc Soler che ha riportato 3 fratture al radio e una all’ulna: fha finito la tappa ma ovviamente non ripartirà. In casa Movistar verrà controllato anche Miguel Angel Lopez: il colombiano non ha subito fratture ma ha riportato diverse contusioni.
Questi al momento sono i ritiri ufficiali, ma ci sono ancora tre corridori, che domani potrebbero non partire. Si tratta di Chris Froome e Reto Hollenstein della Israel Start Up Nation e anche Marc Hirschi dell’UAE Emirates. Lo svizzero ha riportato una lesione di grado 3 dell’articolazione acromio-clavicolare, comunemente chiamata lussazione della spalla. Sempre nell’UAE Emirates, Bjerg ha riportato diverse contusioni e abrasioni sia agli arti inferiori che superiori, McNulty alcune abrasioni al polso e gomito destro, mentre Rui Costa ha riportato abrasioni ai glutei e a una caviglia. Per tutti loro sono state escluse fratture ma i traumi ci sono e solo domani mattina i medici decideranno cosa fare.
A terra tanti corridori e in casa della Alpecin-Fenix Kristian Sbaragli è caduto faccia avanti e gli sono stati messi dei punti su un labbro e ha riportato una contusione al torace. Anche Tim Merlier è stato coinvolto, cadendo sulle ginocchia ha riportato anche una ferita ad una coscia e ad un gomito. Anche nella Lotto-Soudal diversi corridori sono finiti a terra e tra questi c’è Philippe Gilbert che ha riportato diverse ferite ad una mano (nella foto).
In casa AG2r Citroën sono caduti ben sette corridori su otto: i più gravi sono Benoit Cosnefroy, caduto due volte, soffre di una contusione dorsale-lombare e cervicale e di una ferita al braccio destro che ha richiesto punti di sutura, Michaël Schär con un trauma cervicale e Aurélien Paret Peintre che ha il ginocchio sinistro dolorante.
Purtroppo questo sembra quasi il bollettino di una guerra o il risultato di qualche sommossa, certamente non si penserebbe a fatti accaduti in corsa.
In questo elenco mancano tanti altri corridori finiti a terra e che hanno riportato solo abrasioni, come nel caso di Tony Martin, il corridore della Jumbo-Visma, che ha colpito in pieno il cartello del tifoso e che ha innescato la caduta. Domani tanti corridori partiranno doloranti, con bende e punti di sutura. E’ vero che il ciclismo è uno sport dove è facile farsi male, ma in questo caso le cadute, si sarebbero potute evitare, se il pubblico avesse rispettato le regole minime di sicurezza. Aso comunque, ha deciso di denunciare lo spettatore che ha causato la prima caduta e si spera, che il pubblico, tornato finalmente sulle strade, possa mantenere un comportamento, che non metta in pericolo i corridori e altre persone.