Sono solo 9 i corridori italiani al Tour de France e Vincenzo Nibali, con il suo diciottesimo posto, nella prima tappa è stato il migliore dei nostri atleti. Anche il siciliano è rimasto coinvolto in una delle cadute di giornata, ma fortunatamente ha riportato solo delle abrasioni e domani potrà riprendere la corsa senza problemi. «Ogni anno al Tour de France ci sono tante cadute, perché lo stress è molto alto e i corridori vogliono stare davanti. In corsa si può cadere per tanti motivi, anche per una nostra disattenzione, ma oggi la responsabilità è stata del pubblico, almeno per la prima grande caduta».
La prima caduta è stata causata da una tifosa, che al passaggio dei corridori, ad alta velocità, si è spostata sul ciglio della strada con un cartello in mano, dando le spalle al plotone che sopraggiungeva. «Purtroppo non è stata una buona giornata per quanto riguarda le cadute in gruppo e anche io sono rimasto coinvolto, ma per fortuna senza conseguenze».
Il siciliano con tranquillità ha voluto fare un appello al pubblico, spiegando come, una disattenzione, può causare incidenti gravi. «Deve esserci attenzione e rispetto quando si assiste ad una corsa. Certe volte il gruppo può viaggiare a 25 km/h ma altre volte si può arrivare anche a 70 km/h e queste velocità possono diventare pericolose per noi, ma anche per il pubblico che assiste».
Nibali in questa prima tappa del Tour de France è andato bene e, nonostante la caduta, è riuscito a riportarsi davanti con il gruppo dei migliori, a dimostrazione che la sua condizione è in crescita. «Le sensazioni sono positive e la condizione è buona. Per me la tappa di oggi è stata una prova, volevo essere davanti e ci sono riuscito e così ho potuto vedere come stava la gamba. Il finale era molto esplosivo e più adatto a corridori come Alaphilippe e Van der Poel. Per me essere nel gruppo davanti mi da fiducia per poter fare un buon Tour».