Esattamente trecento giorni dopo la caduta al Giro di Lombardia, Remco Evenepoel è tornato a vincere. Il fiammingo, costretto a ritirarsi al Giro d’Italia a maggio, oggi ha conquistato il successo nella cronometro individuale a Knokke-Heist, seconda tappa del Giro del Belgio.
«Ci tenevo veramente a fare il miglior tempo oggi». Queste le prime parole del giovane belga che ha fatto registrare il miglior tempo, lasciandosi alle spalle il compagno di squadra Yves Lampaert e Fisher-Black, arrivato terzo. «Queste non sono le mie prove a cronometro preferite ma ero davvero ansioso di fare il miglior tempo - ha spiegato Evenepoel -. Ieri ero un po' dispiaciuto di non essere riuscito a vincere la tappa, dopo aver lavorato tanto. Oggi volevo davvero vincere e ci sono riuscito».
Ieri il belga era arrivato secondo alle spalle di Robbe Ghys, ma oggi è riuscito a conquistare il successo proprio nella sua specialità e con un vantaggio di appena 2 secondi sul compagno di squadra. « E' un peccato per Yves. Sono riuscito a fare meglio di lui di appena due secondi. Prima della corsa avevamo detto che potevamo essere primo e secondo oggi. È fantastico che questo sia accaduto veramente».
Il percorso della prova contro il tempo di oggi non era assolutamente facile per Evenepoel, che non ama strade troppo pianeggianti. «La parte dopo il passaggio intermedio, subito dopo la curva era poco adatta a me e poi c'era molto vento. Ma sono riuscito a costruire il mio vantaggio grazie alla mia posizione aerodinamica».
Bravo Remco e per lui la gioia è stata tanta, perché è riuscito a interrompere quel digiuno che andava avanti da quasi un anno. «Non riesco a esprimere a parole la mia felicità. Questa sensazione di vittoria è qualcosa che mancava dal Tour di Polonia dello scorso anno e sono sollevato di essere salito sul podio oggi. Ho passato dei mesi difficili con la riabilitazione, quindi è veramente bello per me, vincere in questa disciplina che amo così tanto e contribuire al bottino della squadra. Tutti qui mi hanno sostenuto e hanno creduto in me e per questo sono loro grato».