Simon Yates conosceva bene lo Zoncolan e per questo sapeva bene cosa fare. Lo aveva scalato già nel 2018, quando a dettare legge fu Chris Froome, vincitore di quell’edizione della corsa rosa. Yates, grazie al suo assalto al quale ha risposto solo Bernal, dal quinto posto è riuscito a balzare al secondo posto della classifica generale.
«Questo lato dello Zoncolan non è neanche lontanamente difficile come l'altro versante, quindi sapevamo che ci sarebbero stati fuochi d'artificio solo negli ultimi tre chilometri ed è quello che poi è successo».
Nel 2018 Yates fu protagonista del Giro per poi crollare improvvisamente, quest’anno la sua strategia è diversa. «Senza entrare nei dettagli, voglio dire che per me le prime due settimane di corsa non sono state il massimo, ma ora mi sento molto meglio. Voglio andare avanti giorno dopo giorno».
Bernal ha dimostrato di essere il corridore più forte, tutti lo hanno capito. Sullo Zoncolan quando Yates ha attaccato, il colombiano lo ha rincorso e scavalcato, come se quella fosse la cosa più normale da fare. «Bernal ha dimostrato di essere l'uomo da battere. Sarà difficile superarlo, ma continueremo a provarci. D’altronde la parte più dura della corsa dobbiamo ancora affrontarla. Certamente vogliamo la maglia rosa, ma non sarà facile con Bernal».