L’UCI fa passi avanti nell’intento di portare il ciclismo femminile allo stesso livello di quello maschile: il lavoro da fare è ancora tanto, ma si stanno facendo reali progressi per quanto riguarda gli stipendi e le varie forme di tutela.
Diversi mesi fa, molti team che hanno sia una squadra femminile che maschile avevano deciso di proporre uno stipendio minimo uguale per tutti i corridori. L'Unione ciclistica internazionale (UCI) aveva per questo stabilito un aumento degli stipendi e dei budget delle squadre femminili per la stagione in corso.
Un rapporto della società EY Lausanne conferma questi aumenti, tanto che gli stipendi nei team femminili sono aumentati del 25% rispetto al 2020. Questo aumento è il risultato di quelle richieste fatte dalle squadre e accolte dall’UCI e per il prossimo anno, sono previsti ulteriori aumenti.
Così lo stipendio minimo per le cicliste è passato dai 15.000 euro del 2020, ai 20.000 euro nel 2021 e per il 2022 salirà a 27.500. La situazione sta migliorando, ma se facciamo un paragone con i corridori uomini, si può notare che lo stipendio minimo per loro è di 32.100 euro. Per tanto le differenze purtroppo ancora ci sono, senza contare che un campione uomo ha uno stipendio che una donna della stessa caratura per il momento può solo sognare.
Passi avanti ci sono stati anche in altri ambiti e sono state introdotte altre modifiche a vantaggio delle atlete, come l'assicurazione sanitaria, il congedo di maternità, l'assicurazione sulla vita, un numero massimo di giorni di gare e le ferie pagate. Oltre a queste modifiche, già in vigore, ci sarà l'obbligo di contribuire a un regime pensionistico a partire dalla stagione 2022. Lo studio di EY Lausanne mostra anche un aumento significativo dei bilanci delle squadre mondiali UCI per le donne. Il budget medio di queste squadre è aumentato del 22% tra il 2020 e il 2021.
«L'aumento degli stipendi e dei budget delle UCI Women's World Teams mostra che la riforma del ciclismo su strada per le donne ha un effetto positivo sulle cicliste e le loro squadre – ha detto al riguardo il presidente dell'UCI David Lappartient -. C'è ancora del lavoro da fare per rafforzare e sviluppare il settore, ma la creazione delle UCI Women's World Teams, quattro anni dopo la creazione dell'UCI Women's World Tour, è un elemento centrale nella crescita del ciclismo femminile».