Nella sua Bora-Hansgrohe Matteo Fabbro ha un ruolo ben preciso, aiutare i suoi capitani e trovare qualche soddisfazione personale. E’ cresciuto, il friulano e da gregario ha dimostrato di poter rivestire un ruolo nuovo. Lo abbiamo visto alla Tirreno-Adriatico di quest’anno lottare con i migliori e conquistare i gradi di capitano.
«Sono arrivato a questo Giro dopo una buona preparazione, ho fatto la Tirreno e poi sono andato in altura, quindi ho disputato il Tour of the Alps e la Liegi-Bastogne-Liegi. E penso di aver lavorato bene».
Fabbro è soddisfatto, anche se un po’ di sfortuna non è mancata, è fiducioso e pensa di poter raccogliere i frutti di un buon lavoro. «Alla Liegi sono stato sfortunato, ho avuto tre guasti meccanici - spiega il friulano -. Al Tour of the Alps ho ottenuto 3 piazzamenti nei primi 10, quindi sono molto contento».
Fabbro è al suo secondo Giro d’Italia, lo scorso anno ha esordito in una corsa rosa condizionata dal Covid, con la gara in ottobre, adesso la situazione è diversa e vuole migliorarsi.
«Sarà per me la seconda volta. In molti si aspetteranno tanto, ma bisognerà vedere cosa vuole fare la squadra. Abbiamo uomini validi come Buchmann e uno straordinario corridore come Sagan, ma se ci sarà la possibilità di ricavarmi uno spazio, certamente non mi tirerò indietro».
Matteo vuole fare bene, ha lavorato tanto per raggiungere un livello alto. Per lui la corsa non sarà facile e la prima settimana di corsa nasconderà molte insidie.
«Guardando il percorso sono convinto che la prima settimana ci dirà sicuramente chi questo Giro potrà vincerlo e chi no. Saranno giorni impegnativi sia fisicamente che mentalmente. Nella seconda settimana, quando la situazione si sarà più delineata, allora sarà possibile tentare qualcosa».
Sarà un Giro molto chiuso e Fabbro è convinto che sia la tappa di Sestola che quella di Montalcino potranno dire tante cose su questa corsa, facendo una selezione importante. «Non ho fatto ricognizioni sul percorso, ma conosco le tappe friulane e anche altre salite».
In squadra il clima è molto tranquillo, ieri avrebbero voluto fare una ricognizione della cronometro, ma il traffico ha impedito un’analisi del percorso. «Stiamo bene tutti, in squadra c’è veramente tanta serenità, non sentiamo pressioni e questo aiuta molto in corsa. Ieri volevamo vedere il percorso della cronometro, ma a causa del traffico intenso non siamo riusciti a fare molto. Faremo una prova oggi prima della partenza».
Per Fabbro che vuole cogliere le occasioni per vincere, in questo Giro sono molti i corridori che potrebbero far bene, non solo i nomi noti, ma anche corridori che sono rimasti più nascosti.
«Yates penso che sia uno dei più favoriti. Ma anche Remco e Almeida stanno bene, ma non solo loro: anche il nostro Buchmann può competere nella classifica generale. Molti corridori sono rimasti nascosti e penso che in questa corsa, ne vedremo diversi uscire fuori all’improvviso».