Se oggi ci sono campioni dello sci che diventano ciclisti - gli ultimi esempi sono lo spagnolo Marti Vigo approdato alla Androni Sidermec e il tedesco Anton Palzer tesserato dalla Bora Hansgrohe - in Spagna accade il contrario con Samuel Sánchez, il corridore che ai Giochi Olimpici di Pechino conquistò la medaglia d’oro, che adesso è tornato a sciare. Samuel racconta: «Ho imparato a sciare ancor prima di imparare ad andare in bicicletta: in famiglia questo era uno sport che praticavamo tutti».
Sanchez - che oggi ha 43 anni e ha corso tra professionisti fino al 2017 quando, pochi giorni prima della Vuleta, risultò positivo ad un controllo antidoping - ha iniziato a gareggiare con gli sci nel supergigante e nel Campionato Spagnolo, in Sierra Nevada, ha concluso in quinta posizione.
Samuel aveva gareggiato da bambino nello sci di fondo con buoni risultati, ma già da piccolo aveva capito che la sua strada sarebbe stata nel ciclismo. Ora il campione di Oviedo lasciata la bici è tornato alla sua vecchia passione e, dopo aver gareggiato in alcuni tornei, ha conseguito anche l’abilitazione di maestro di sci.
Scia Sanchez e si diverte a gareggiare, ma lo sguardo sul ciclismo non l’ha mai tolto e oggi si diverte a guardare i giovani, capaci di vincere grandi competizioni.
«Per me i favoriti per tutte le corse sono Roglic, Pogacar, Van Aert e Van der Poel, che stanno dominando il calendario, e attendo con curiosità anche il ritorno di Remco Evenepoel».
Sánchez comunque vuole continuare a sciare e a migliorare anche nello sci alpino. «Il prossimo anno, ho già in programma di fare lo slalom, gareggiare regolarmente negli eventi di Coppa di Spagna e spero di lottare per una medaglia. Vado bene con la velocità e ho un buon ritmo in discesa, ma la tecnica per affrontare lo slalom è un’altra cosa e devo lavorarci bene».