In una Tirreno-Adriatico piena di stelle, Wout van Aert ha portato a casa la maglia della classifica a punti e due vittorie di prestigio, nella prima e nell’ultima tappa. Ieri a San Benedetto del Tronto il fiammingo si è preso la sua rivincita su Filippo Ganna, conquistando la cronometro finale della corsa dei Due Mari, superando anche il campione europeo Stefan Küng.
Archiviata la piccola corsa a tappe, tutto è pronto per la Milano-Sanremo, la Classicissima di Primavera che al suo via avrà i corridori più forti del mondo. Ci sarà la maglia iridata di Alaphilippe, Mathieu van der Poel e poi Van Aert, che questa corsa vuole riconquistare dopo il trionfo dell’agosto 2020.
«Mi aspetto una gara dura in salita sabato e un gruppo selezionato che pedalerà fino al traguardo, Ma se starò bene potrò inseguire tutti, anche Mathieu».
Ieri a San Benedetto del Tronto Van Aert ha superato tutti nella cronometro. Era un test per lui, dopo aver lavorato nella galleria del vento a Eindhoven e aver provato la nuova bici.
«Quest'anno speravo di fare un passo avanti nelle prove a cronometro. L'anno scorso mi sono già avvicinato a loro - ha detto il belga riferendosi a Ganna e Küng - ma non pensavo di batterli subito. E’ stata un cosa veramente bella. Ho lavorato molto sulla cronometro, durante un periodo di allenamento in quota a Tenerife e anche la mia posizione è migliorata, ma in estate lavorerò ancora più intensamente. Voglio migliorare ancora».
Per Van Aert la prova a cronometro è importante, non solo per il Tour de France ma per le Olimpiadi di Tokyo, dove vuole vincere la medaglia più preziosa.
Nella Tirreno il belga è sempre stato tra i migliori ad esclusione di lunedì, quando la tappa si è giocata allo sprint tra i fuggitivi e lui, ha chiuso in tredicesima posizione.
«Quando mi sono alzato lunedì mattina avevo le gambe pesanti, ero stanco. Abbiamo così deciso di non fare lo sprint e dare tutto sulla cronometro. Penso che la nostra sia stata una buona scelta».
Van Aert è arrivato secondo nella classifica generale vinta da Pogacar. Il belga era venuto alla Tirreno per vincere, ma lo sloveno è stato più forte. «Tornerò a questa corsa, si adatta alle mie caratteristiche. Comunque arrivare secondo dietro Pogacar è un ottimo risultato e ho indossato la maglia di leader per tre giorni».
Pogacar ha vinto la Corsa dei due Mari, ma questa, adesso, è la settimana della Milano-Sanremo, con Mathieu van der Poel che sarà il favorito numero uno, dopo quello che ha fatto vedere a Castelfidardo.
«Non penso che Mathieu attaccherà sempre in un momento inaspettato in ogni gara. Nella Strade Bianche abbiamo visto che può correre anche in difesa. Si è tenuto molto in disparte, finché non ha fatto la differenza sull'ultimo settore di strada bianca. La Milano-Sanremo è una gara speciale. Il percorso non si adatta molto a fughe a cinquanta chilometri dal finale, quanto meno non è scontata una cosa come questa. Sia la Cipressa che il Poggio potranno essere punti per attaccare, oppure possiamo decidere di giocare la vittoria in uno sprint. La Sanremo è una gara che per lo più vinci così».
In tanti si aspettano uno scontro diretto tra il fiammingo e l’olandese. «Se starò abbastanza bene, non importa quale tattica userà e dovrò essere sempre in grado di seguirlo. Sono molto vicino alla mia migliore condizione».
Lo scorso anno Van Aert ha vinto Strade Bianche e subito dopo la Sanremo, una doppietta difficile da conquistare, ma in questa stagione più tradizionale, la prima gara importante è andata van der Poel e sabato su via Roma tra i due ci sarà una nuova sfida.
«La scorsa estate ho raggiunto un livello ottimo dopo un lungo periodo di preparazione ma sono riuscito a migliorare di qualche punto. Spero che questa Tirreno abbia un buon effetto su di me. Anche se vorrei portare la mia forma migliore alla Roubaix».
Il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix saranno gli obiettivi principali di Van Aert, che vuole conquistare corse che non ha mai vinto. Lo scorso anno al Fiandre arrivò secondo e quest’anno non vuole sbagliare, anche se la vittoria alla Sanremo, per lui ha un valore speciale. «Vincere una Classica monumento è un’esperienza straordinaria. Anche se questa è un'etichetta invisibile, senti che fa la differenza tra le persone. Negli ultimi anni, non ci sono stati molti belgi che hanno vinto la Sanremo e questo ha dato alla mia vittoria ancora più prestigio».
Wout van Aert lo scorso anno su via Roma è stato il più forte. Una vittoria bellissima, fatta di strategia e potenza, dove l’attimo giusto ha deciso le sorti della corsa.
«Ero fiducioso. Avevo affrontato con attenzione il Poggio ed ero convinto del mio sprint. In fondo alla discesa del Poggio, la strada scende leggermente fino al traguardo, questo era a mio vantaggio e per questo lo sprint è stato mio. Ora però mi aspetto una gara più dura in salita e poi un gruppo selezionato di corridori che andrà verso il traguardo».
Ci saranno Alaphilippe e Van der Poel, ma anche altri corridori possono vincere la Milano-Sanremo, uno dei simboli più forti del ciclismo mondiale.
«Oltre a Mathieu e Julian ci saranno altri uomini, tanti saranno quelli che hanno corso alla Parigi-Nizza. Mi viene in mente Sam Bennett, ma anche Philippe Gilbert. Noi abbiamo una squadra forte, una delle più forti e questo sarà un vantaggio per noi».