Dopo aver vinto la Strade Bianche nel 2019 al suo debutto ed essere stato messo fuori dai giochi per una serie di forature lo scorso anno, il francese Julian Alaphilippe è tornato sul podio della classica toscana, arrivando secondo alle spalle dell’olandese Mathieu van der Poel. Questao per lui è un podio speciale, perché sul palco a Piazza del Campo è salito con la maglia di campione del mondo, conquistata proprio in Italia.
Ed è un podio arrivato grazie anche ad una Deceuninck - Quick-Step straordinaria: il francese in corsa oggi ha potuto contare su Kasper Asgreen, Davide Ballerini e Dries Devenyns prima di fare l’azione di giornata a più di 40 chilometri dal traguardo. «Sono felice di essere sul podio di questa bellissima gara che amo così tanto e con questa maglia sulle spalle».
Alaphilippe con l’Italia ha ormai un legame particolare, perché sulle nostre strade, ha vinto a Imola il Mondiale e poi una Milano-Sanremo e Strade Bianche. «Avrei preferito conquistare la vittoria, ma posso accontentarmi di questo risultato, dato che ho fatto del mio meglio oggi, ma è successo che un corridore fosse il più forte di tutti nel finale. Strade Bianche è sempre una corsa spettacolare e dura e oggi non è stato diverso».
La gara è stata agguerrita fin dall’inizio e la velocità è stata sempre elevata. Come sempre poi a Sante Marie la corsa è esplosa e solo i migliori, sono rimasti davanti a giocarsi la vittoria.
«Il ritmo in corsa è stato alto molto prima di arrivare al settore di Monte Sante Marie, quindi sapevo che sarebbe stata una giornata difficile. Quando il gruppo di testa si è liberato, abbiamo lavorato tutti bene insieme e siamo riusciti a creare un bel distacco. Poi ho fatto un paio di attacchi, Van der Poel ha fatto lo stesso a 20 chilometri dalla fine e l'ho raggiunto insieme a Bernal e noi tre abbiamo continuato a spingere fino alla fine della gara».
Il gruppo dei migliori pian piano si è assottigliato e a guidare la corsa erano rimasti solo Alaphilippe, con Bernal e Van der Poel. Dietro c’era un gruppo di inseguitori ma i tre attaccanti, con cambi regolari, hanno guadagnato presto terreno e nessuno è riuscito più a raggiungerli.
«Sulla salita finale verso il traguardo di Siena ho fatto tutto quello che potevo fare e questo ha significato, per me, arrivare secondo. Ma sento che la forma sta andando dove voglio, quindi va bene così e questo, mi fa desiderare con ansia di arrivare presto alle prossime gare».