Non i gradi da capitano, ma un ruolo per aiutare Remco Evenepoel: questo è quello che potrebbe fare Wout van Aert ai prossimi Giochi Olimpici. «Voglio assolutamente essere al servizio di Remco alle prossime Olimpiadi». Questo è quanto ha detto il corridore della Jumbo-Visma, che ha definito il percorso di Tokyo più adatto alle caratteristiche del collega, piuttosto che alle sue.
Le Olimpiadi sono nella mente di Van Aert, dove vorrebbe competere sia per la prova in linea che a cronometro, ma con la possibilità di aiutare Remco Evenepoel nel caso in cui il giovane talent dovesse essere scelto come capitano.
«Se Remco dovesse essere la punta di diamante della squadra, mi metterò sicuramente al suo servizio». Non ha dubbi il fiammingo sulla possibilità di mettersi da parte e aiutare un altro compagno a conquistare la medaglia, certo è che per lui la prova a cronometro è la corsa sulla quale puntare maggiormente.
Il 2020 è stato un anno eccezionale per Wout van Aert, con il successo a Strade Bianche e poi alla Sanremo, aiutando poi Roglic al Tour e finendo secondo al Giro delle Fiandre. «Strade Bianche è stato il mio punto di svolta. Se la tua prima gara è così buona, ti alzi il giorno dopo come una persona diversa. Ho incamerato molta fiducia da quella vittoria e tutto poi è andato automaticamente bene».
Sicuramente il 2020 è stato un anno speciale per il fiammingo, ma anche con delle delusioni a causa dei piazzamenti d'onore al Mondiale e al Fiandre. «Dopo il Mondiale isono rimasto deluso, lo hanno visto tutti. Mia moglie Sarah ha cercato di tirarmi su di morale in tutti modi, non è stato facile ma adesso mi rendo conto che non c'era niente di più che io potessi fare. Non ho davvero fatto nulla di sbagliato».
Mathieu Van der Poel è il rivale storico di Van Aert e i confronti non mancano mai. «Nel ciclocross ho trovato più difficile essere sempre paragonato a Mathieu. Prendiamo quello che mi è successo al Giro delle Fiandre, se una cosa del genere fosse successa in una gara di ciclocross, sarei stato visto come il perdente agli occhi delle persone. Nelle corse su strada è diverso, tutti si rendono conto che hai corso allo stesso livello degli altri grandi corridori».
Tornando ai Giochi di Tokyo, il campione della Jumbo-Visma ha visto già i percorsi, definendo il tracciato della prova in linea molto duro. «Ho studiato già il percorso della prova su strada e sembra molto difficile. A prima vista direi che è più adatto ad un corridore con le caratteristiche di Remco. Comunque è una gara di un giorno e puoi sempre fare un po’ di più rispetto a quando devi affrontare le salite in un grande giro. Manca ancora del tempo ed è troppo presto per parlare di ruoli. Ma se Remco sarà la punta di diamante della squadra, io mi metterò sicuramente al suo servizio. Ho già dimostrato di essere in grado di aiutare gli altri».