La Zalf Euromobil Désirée Fior al Giro d’Italia U23 e Victor Rodriguez Nunez al SuperSport 300: Sidi sostiene i campioncini di domani. La grande passione di Sidi per lo sport passa anche attraverso l’attenzione verso le nuove generazioni e il percorso che i giovani piloti, e ciclisti, affrontano per coronare un sogno: diventare dei professionisti e gareggiare ad alti livelli. L’azienda trevigiana è da sempre al fianco di realtà giovanili e segue la crescita di atleti che presto potrebbero diventare il futuro dello sport internazionale. E proprio questa settimana sono arrivate nuove conferme sia dal ciclismo che dal motociclismo.
Da un lato Victor Rodriguez Nunez, classe 2000, che corre per il team italiano 2R Racing, è passato dal ripescaggio alla vittoria in una gara inserita all’interno del campionato di Supersport 300. Il giovane spagnolo supportato da Sidi, ha regalato un ultimo giro al cardiopalma per poi precedere, e battere, Sofuoglu di soli 42 millesimi.
Il team Zalf Euromobil Désirée Fior, dal canto suo, non ha deluso le aspettative e ha regalato a Sidi nuovi successi al Giro d’Italia Giovani, uno degli appuntamenti più attesi della stagione ciclistica Under 23. Edoardo Zambanini e Luca Colnaghi, entrambi new entry nella squadra, hanno indubbiamente dimostrato il loro talento. Colnaghi ha infatti vinto due tappe, la seconda e la terza, indossato la maglia rosa e concluso indossando la maglia di leader della classifica a punti, traguardo che può già scrivere sul suo palmares.
Zambanini, autentica sorpresa di questo Giro, ha conquistato la maglia bianca AIDO, dedicata al miglior giovane, nella terza tappa, e l’ha difesa con grande costanza e competitività fino all’ultima tappa di Aprica.
Durante le dichiarazioni post-corsa Victor Rodriguez Nunez ha affermato che, fin da piccolo, ancora prima di salire in moto, il suo pilota preferito era Alvaro Bautista. Parole che incarnano appieno lo spirito di Sidi dove l’ispirazione dei grandi campioni contribuisce, stagione dopo stagione, a creare sinergie ed energie per guardare verso nuovi orizzonti. Colnaghi invece ha descritto la sua avventura come un autentico “giro sulle montagne russe”.