«L’ossigeno è talmente rarefatto che non posso fare altro che sdraiarmi sul letto e annoiarmi. Provo a giocherellare con il cellulare, ma non riesco a concentrarmi e se tento di scrivere continuo a fare errori. E allora non mi resta che fare il conto alla rovescia aspettando che l’ora finisca».
Non è un malato che parla (anche se fa molta impressione pensare a chi è stato costretto ad indossare terribili caschi e mascheroni per cercare di respirare e sopravvivere al coronavirus) e nemmeno un uomo sttoposto a torture cinesi, ma un ciclista sano e vegeto come Victor Campenaerts che racconta la sua esperienza quotdiana. Ogni pomeriggio indossa una maschera apposita e sale a 10.000 metri di altezza, respirando l’aria estremamente rarefatta e povera di ossigeno.
Victor Campenaerts, che ha 28 anni e corre nella Ntt, è un fautore della tenda ipobarica o ipossica, che utilizza regolarmente: la rarefazione dell’ossigeno, lo ricordiamo, stimola il corpo a produrre più globuli rossi. Il belga, che è primatista dell’ora dopo aver strappato il record a Bradley Wiggins, ha raccontato di aver dormito, grazie alla sua apparecchiatura, per tre settimane a 4700 metri, praticamente come stare in vetta al Monte Bianco o al campo base per l’assalto alle montagne più alte della terra. Ma adesso sta andato oltre: in una intervista a Het Laatste Nieuws ha spiegato di salire ogni giorno ben oltre l’Everest. «Ogni pomeriggio metto una maschera per un’ora, si chiama allenamento ipossico intermittente. La bassissima concentrazione di ossigeno dà al tuo corpo un incentivo estremo per produrre globuli rossi in più. È un esperimento, probabilmente sono un pioniere, ma in queste settimane ho tempo di provare e l’ho fatto volentieri. Questo è un extra rispetto al mio programma tradizionale che prevede di dormire occasionalmente nella mia tenda. I risultati preliminari sono molto buoni: ho battuto tutti i miei record in termini di wattaggio».
Intanto Campenaerts ha stilato il suo programma con il team manager della NTT Bjarne Riis: «Possiamo dire che andrò a caccia di maglie: esordirò con il Giro della Repubblica Ceca dal 6 al 9 agosto in preparazione del campionato belga del 20 e del campionato europeo del 24. Quindi disputerò la Coppi& Bartali ad inizio settembre in vista del mondiale a cronometro del 20 ed infine sarò al Giro d’Italia».
Obiettivi importanti, soprattutto se visti da lassù, da quota 10.000 metri, dove l’ossigeno è rarefatto, il cervello si annebbia e lo sport chiede nuove regole.