Non è la prima volta che Val d’Isère regala sorprese inattese al Tour de France. L’8 luglio del 1996, per esempio, avrebbe dovuto disputarsi la Val d’Isère-Sestriere con le scalate dell’Iseran e del Galibier prima di quelle, più semplici, del Monginevro e del Sestriere. Ma quel mattino il Tour si svegliò sotto la neve, sull’Iseran c’era una temperatura di cinque gradi sottozero e soffiava un vento molto forte che avrebbe messo a repentaglio la sicurezza dei corridori.
Inevitabile la decisione di cancellare due montagne e spostare la partenza a Monêtier-les-Bains per una tappa di soli 46 km. Grande andirivieni per caricare in ammiraglia bici e corridori, poi finalmente il via subito in salita per affrontare il Monginevro.
Nell’ultimo chilometro di ascesa, il terzo attacco del danese della Telekom va a segno, la maglia gialla Berzin si difende in discesa ma a 3500 metri dal traguardo china il capo e cede. Il ruso finisce a 1’23” da Riis, che indossa la maglia gialla e la porterà fino a Parigi. Salvo poi confessare, più di dieci anni dopo, che il suo successo era figlio del doping e che quella maglia giallagiaceva ormai dimenticata in un’anonima scatola nel garage di casa.