Finalmente ci siamo. La grande attesa è finita, si parte. Scatta da Bruxelles l'edizione numero 106 del Tour de France con una frazione che sulla carta offre ai velocisti un'occasione straordinaria per conquistare la maglia gialla.
Si parte dalla capitale per scendere fino a Charleroi e risalire di nuovo verso Bruxelles in una frazione non impegnativa ma comunque carica di significati. Dopo la partenza, infatti, ci si addentra nelle Fiandre per arrivare al Mur de Grammont che sarà affrontato al km 43, subito seguito dal Bosberg: significativo che i due GPM di giornata vengano assegnati allo scollinamento di due muri simbolo della Ronde.
Poco dopo aver lasciato Charleroi, per i ciclisti ci sarà un nuovo ostacolo, il settore di pavé di Thiméon: 1900 metri di pietre affrontando le quali - mancheranno 76 chilometri al traguardo, sarà necessario prestare la massima attenzione e inevitabilmente la tensione crescerà.
Sulla strada vero Bruxelles i corridori passeranno ai piedi della Butte du Lion, luogo simbolo della battaglia Waterloo fatale alle truppe napoleoniche: il Tour ritorna qui dopo 15 anni dall'ultimo passaggio. Nel finale, torna protagonista Eddy Merckx con il passaggio da Woluwe-Saint-Pierre, oggi comune di Bruxelles Capitale: è qui che il giovane Cannibale ha iniziato a pedalare e ha indossato nel 1969 la sua prima maglia gialla. Più storia di così...
A questo punto, sarà questione per i treni dei velocisti: altissima andatura, ricerca della posizione perfetta, tensione a mille in vista di un arrivo che tira leggermente all'insù e che promette grande spettacolo sulla linea del traguardo, posta davanti al Palazzo Reale del Belgio. Noblesse oblige...
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