Paolo Slongo ha incontrato la stampa poco prima della conferenza stampa del capitano Vincenzo Nibali presso l’hotel dove soggiorna la Bahrein Merida, ecco le sue parole.
Cosa succederà da qui a Verona?
«Dai valori mostrati finora non c’è nessuno che spicca sugli altri, il livello è altissimo. Ci sarà una selezione con qualche corridore che potrebbe cedere e perdere terreno nelle prossime tappe da qui alla cronometro finale. Carapaz ha dimostrato di essere il più temibile, è molto solido»
Quali sono le salite e le tappe che potrebbero decidere la classifica?
«Mortirolo e Manghen saranno sulla carta le più dure, ma secondo me tutto l’insieme deciderà il Giro. Guardate ad esempio ieri, dopo tre giorni molto tirati è stata la frazione che ha creato più distacchi con la maglia rosa che ha staccato Roglic».
Come Nibali ha vissuto la tappa di Como?
«Noi pensavamo all’attacco, l’avevamo preparato a tavolino considerando la tanta fatica accumulata finora e il fatto che Vincenzo conosce benissimo le strade e soprattutto le discese, era insomma un terreno favorevole per lui. Roglic non credo avesse le stesse conoscenze del percorso. In più, ieri avevamo visto che si era staccato sul primo strappo duro insieme ad altri 20 corridori e così ci abbiamo provato».
È in calando?
«Possibile, ma è ancora molto solido: ieri con tutto ciò che gli è successo era lì. Ha perso persino poco considerando tutto. Però è da tanto che va a tutta; ad esempio al Romandia doveva risparmiarsi e invece ha proseguito vista la leadership»
Quindi è Carapaz il più pericoloso?
«Sì, ma Roglic a cronometro con pochi secondi da recuperare è ancora molto pericoloso. Però potrebbe andare in difficoltà su qualche tappa futura. Ma Carapaz è quello che fa più paura: l’anno scorso ha terminato al quarto posto, è fortissimo in salita e a crono non va affatto male. Landa è in una situazione scomoda, ha il compagno in rosa e non può mandarlo in confusione. Unica speranza per lui è attaccare da lontano, un gioco che Movistar può fare»
Come sono i valori di Nibali?
«Contiamo sulla regolarità di Vincenzo, i rivali potrebbero saltare uno per volta durante le tappe, sarà molto dura e il livello qui è molto alto. Lui sta bene e meglio di così non potrebbe fare, contiamo sulla sua terza settimana. Considerando i valori rilevati finora, Nibali ha espresso gli stessi valori della prima settimana nella seconda e questo ci fa essere ottimisti per la terza. Anche con Caruso e Pozzovivo renderemo la vita difficile a tutti».
Più che cercare il colpo da KO lavorerete ai fianchi, in un paragone pugilistico?
«Sì, è questa la strategia più verosimile. L’unico aspetto negativo è che in questo momento non c’è una squadra in grado di controllare la corsa, come dimostrato dal fatto che Landa e Carapaz siano riusciti a rientrare in classifica quando erano già un po’ lontani. Non bisogna correre solo su un corridore, si devono tenere tutti i rivali in considerazione».