Il sogno è finito, non si andrà sul Gavia. Lo ha annunciato questa sera Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia, in una conferenza stampa che ha messo la parola fine alla lunga querelle che ha animato la corsa rosa sin dalla partenza.
Su quella che con i suoi 2618 metri avrebbe dovuto essere la Cima Coppi della corsa rosa (che ora diventa l'arrivo di tappa al Lago Serrù di ieri, dove ha vinto Zakarin) non ci sarà alcuna battaglia ciclistica nella tappa di martedì, la Lovere-Ponte di Legno.
Il direttore del Giro spiega: «Negli ultimi giorni era un continuo Gavia sì o Gavia no, così abbiamo preso la decisione. Dalle nostre risultanze meteo sui prossimi giorni abbiamo purtroppo riscontrato un peggioramento. Ringrazio tutte le persone delle province di Sondrio e di Brescia per il grande lavoro svolto giorno e notte per far passare la tappa lassù, non avete idea di quanto impegno ci hanno messo e confesso che ci dispiace per tutti coloro che hanno dato l'anima per realizzare questo progetto. La realtà è che purtroppo non possiamo salire: ho deciso di annunciarlo questa sera perché voglio mettere in tranquillità tutti, anche perché per i prossimi giorni è dato ancora brutto tempo e ci sono anche rischi di slavine. Più che la salita, come sempre in questi casi, dobbiamo considerare la pericolosità della discesa per via dello scioglimento della neve, ci sarebbero stati infatti problemi durante la notte con tratti di strada che sarebbero ghiacciati rendendo complicato il passaggio degli atleti».
Come cambierà i percorso?: «Da Edolo la tappa prevederà quindi l'inedita salita di Cevo, un'erta lunga 10 km arrivando fino a 1054 metri con un dislivello di circa 650 metri e una pendenza media del 6,5% circa. Non è difficile, ma era necessaria per anticipare le salite successive e aumentare il dislivello finale che sarà di 4800 metri invece che dei 5700 originali. Dopo Ceva si scenderà nuovamente a Edolo e si affronterà la salita verso l’Aprica per il versante più duro passando per il paese e quindi il Mortirolo. Non sarà certo una frazione semplice, la nuova lunghezza sarà più breve, 194 invece che 226 chilometri».
Il Passo Manghen sarà la nuova Cima Coppi. Anche se oltre 200 metri più bassa della già percorsa salita verso Ceresole Reale, proprio perché questo riconoscimento non può essere retroattivo deve essere dunque spostato sul successivo GPM più alto che coinciderà proprio sull’erta che si affronterà il prossimo 1 giugno, in occasione della 20esima tappa.