Davide Cassani ci ha sempre creduto, tanto da convocarlo in azzurro due anni in fa ai mondiali di Bergen. È quel che si dice un predestinato. «Alberto Bettiol ha vinto da campione, partendo nientemeno che sul terzo e ultimo passaggio del Vecchio Kwaremont – spiega a tuttobiciweb il ct romagnolo -. Ha fatto qualcosa di eccezionale: un numero di gran classe, a conferma del suo indubbio talento».
E sul ragazzo di Castelfiorentino il CT aggiunge: «Io ho sempre creduto in Alberto, che forse ha sempre un po’ difettato in convinzione. Non è un caso che l’ho portato in azzurro a Bergen, e lui mi ha ripagato con una prestazione di altissimo livello. Vi ricordate cosa seppe fare nel finale per preparare la volata a Matteo Trentin? Questo è un predestinato, un ragazzo che è passato professionista giovanissimo proprio perché aveva doti non comuni. Un anno fa, poi, è stato parecchio rallentato dai tanti infortuni, ma quando sta bene è lì da vedere. È un passita eccezionale, un cronoman eccellente (da junior a Offida si è laureato campione europeo, ndr) e anche allo sprint – se a ranghi ristretti - non è assolutamente fermo, e sa dire la sua. Io ne sono convinto: può far bene anche all’Amstel e alla Liegi».