E’ un “giovanotto” spagnolo, nato a Felantix il 24 marzo 1926, nell’isola di Maiorca, dove tuttora risiede con la famiglia - la moglie Francisca, la figlia Marguarita e vari congiunti – GUILLERMO TIMONER OBRADOR, ma basta indicarlo come Guillermo Timoner per evocare il personaggio.
Sono novantatre gli anni ma la salute è ottima e abita dove è nato, Felintax, bella località maiorchina all’interno, circa una cinquantina di chilometri a sud-est di Palma di Maiorca.
Gli appassionati di ciclismo, soprattutto quelli della “parrocchia” della pista, con congruo bagaglio d’anni e d’esperienze, lo ricordano come grande protagonista del mezzofondo in particolare, dove il minuto ma potente Timoner ha conquistato la bellezza di sei maglie iridate fra i professionisti nella difficile, spettacolare, spericolata e avventurosa talvolta, specialità del dietro-motori. I grossi motori dell’epoca con particolare struttura telaistica e motoristica condotti all’impiedi dai “maghi” della specialità, rotti a tutte le esperienze, sia aldiqua e sovente anche aldilà, dei dettati delle norme regolamentari, infilati nei costumi in cuoio con in testa il caratteristico casco per udire, quando volevano, non sempre…, le indicazioni d’andatura del corridore accucciato in avanti al rullo della moto. Il suo allenatore storico in patria è stato Toni Mora, il padre di una buona ciclista su strada, che con il piccolo e scarsocrinito Timoner è riuscito per anni a scardinare la supremazia in materia delle scuole del nord-Europa, Francia, Olanda, Belgio e Germania soprattutto. Nelle prove internazionali, soprattutto ai mondiali, si alternavano due storici “pacer”, veri “pacer”…, come il belga August “Gust” Meuleman e l’olandese Van Ingelgem, soprannominato “Papyrus”.
Era comunque un pistard polivalente, specialista anche delle Sei Giorni con lunga, lunghissima carriera. E’ titolare del record di medaglie e titoli nella categoria professionisti. E’ stato professionista dal 1943 al 1963 con una rentrée in età già avnzata ai mondiali su pista di Barcellona 1984 e poi, all’età di 58 anni, è campione di Spagna del mezzofondo. Non è finita qui però poiché nel 1995, alla bella età di 69 anni, è campione d’Europa dei veterani. Poi smette davvero di gareggiare ma non di pedalare.
Ha corso anche in squadre italiane, nella Ignis di patron Giovanni Borghi specialmente, dove ha incrociato la carriera anche con Domenico “Niko” De Lillo con un’amicizia, anche fra le famiglie, che dura tuttora. Alcune delle immagini pubblicate sono state gentilmente fornite dall’amico – italo-svizzero -, sempre sensibile al ricordo della sua specialità, sia come corridore, sia come allenatore e tecnico con un palmarès, diciamo largamente ridotto, rispetto al campione iberico, al quale vanno i nostri affettuosi auguri e complimenti.
g.f.