Stimatissimo Presidente Di Rocco,
ho appreso la notizia, di pubblico dominio, di una "contestazione" nel corso dell'annuale riunione degli Stati Generali dello Sport da parte di un "ciclista amatoriale 42enne".
Per esperienza professionale (che non credo Le sia sconosciuta), e soprattutto a voler essere seri, trovo che non vi sia alcun legittimo spazio per ritenere, con un minimo di fondatezza, che la pratica "amatoriale" di qualsivoglia disciplina sportiva possa avere qualcosa da spartire con lo SPORT inteso nella sua accezione più compiuta. Vale a dire con la pratica agonistica esercitata e svolta quale "lavoro" o "professione" .
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