Dario Igor Belletta ci ha preso gusto: il portacolori della Sc Busto Garolfo lo scorso anno ha vinto l'Oscar tuttoBICI tra gli Esordienti di primo anno e quest'anno ha concesso il bis conquistando l'Oscar tuttoBICI Gran Premio UAE Emirates riservato ai ragazzi del secondo anno. Il promettente milanese ha chiuso la stagione con 135 punti precedendo il toscano Alessandro Romeo Zanetti del Velo Club Carrara mentre al terzo posto hanno chiuso a pari merito il lombardo Gabriele Casalini (SCO Cavenago) e l'emiliano Lorenzo Montanari (Pedale Azzurro Rinascita).
Contento di aver rivinto questo premio?
«Sì, era l’obiettivo primario della mia stagione. Dell’edizione di un anno fa mi è piaciuto tutto, non vedo l’ora che sia l’8 novembre per rivivere una serata di gala speciale con tanti campioni e personalità del mondo del ciclismo. L’emozione che ho vissuto l’anno scorso è un ricordo che porterò con me per tutta la vita. Ritornare sul palco degli Oscar tuttoBICI è un onore e un privilegio».
L’anno scorso hai conosciuto Nibali e Longo Borghini, quest’anno verrai premiato insieme a Viviani, Moscon e Bastianelli. Che effetto fa?
«Da pelle d’oca. Non ho domande particolari da rivolgere, io mi limito ad ascoltare quelle che gli proporrete voi giornalisti e a guardarli, già così si impara».
Nel 2017 avevi centrato 19 vittorie, quest’anno?
«Sono arrivato a 16 su strada. La giornata più bella è stata senz’altro l’8 luglio quando ho vinto il Campionato Italiano, che l’anno scorso non ero riuscito a far mio. Ho realizzato il primo sogno della mia giovane e per ora corta carriera. È stato bello anche bissare il titolo regionale così come le altre 14 vittorie che hanno reso la stagione 2018 bellissima».
Dove vivi?
«Ad Arluno, un piccolo paese in provincia di Milano, con mamma Elisabetta e papà Serse, che si chiama così in onore del fratello di Fausto Coppi. Il ciclismo è una passione di famiglia che si tramanda di generazione in generazione. Ho un fratello più grande, Elis, che quest’anno ha corso tra gli Under 23 con la Named, e una sorella più piccola, che si chiama Stella».
L’anno prossimo ti aspetta il salto di categoria.
«Sì, sarà molto difficile ambientarmi, anche se non cambio squadra. Devo ringraziare il presidente Marino Fusarpoli e gli allenatori Tiziano e Luigi per come mi stanno facendo crescere. L’obiettivo è migliorarmi e imparare ancora di più, i risultati arriveranno con il tempo, senza pressioni».
Cosa sogni per il tuo futuro?
«Mi rivolgono spesso questa domanda, ma io preferisco rimanere con i piedi per terra e pensare al presente. Non ha senso guardare troppo lontano senza qualcosa di concreto in mano. Sono ancora giovanissimo, mi conviene ragionare anno per anno, il ciclismo è imprevedibile e tutto può cambiare da un giorno all’altro. Anche per questo continuo a impegnarmi a scuola, frequento il Liceo Scientifico indirizzo Scienze applicate a Magenta. In questo periodo i libri la fanno da padrona, il ciclismo è un po’ da parte ma, mi ripeto, non vedo l’ora dell’8 novembre».
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