Alfredo Martini l’ha sempre sostenuto: in bicicletta si pensa bene. E al grande Alfredo Martini un corridore come Alessandro De Marchi sarebbe piaciuto un sacco, perché interpreta l’essenza eterna e indissolubile del ciclista dedito al sacrificio, al lavoro e al servizio degli altri. Uomo leale, Alessandro. Uomo tosto e dolce, caparbio e gentile: mai banale.
Sarebbe piaciuto un sacco ad Alfredo Martini, ma piace da matti anche all’attuale Ct Davide Cassani e ancor di più a gente che ormai lo conosce bene come Roberto Bressan che ciclisticamente l’ha cresciuto e lanciato. Così come Jim Ochiwicz, il grande capo della Bmc che per nulla al mondo se l’è lasciato sfuggire. Anche in prossimo anno sarà al suo fianco, nella nuova CCC che raccoglierà il testimone dalla Bmc. Il ‘Rosso di Buja’ è un personaggio pensante e profondo. Come riporta oggi il sempre attento Ciro Scognamiglio sulla Gazzetta dello sport, Alessandro e anche uno che prende posizione su temi importanti come il caso Giulio Regeni e l’immigrazione. «Giulio era un ragazzo friulano, come me. La famiglia chiede verità e sembra che nessuno li ascolti. L’immigrazione, poi, è una questione umana più che politica. Si tratta, prima di tutto, di aiutare delle persone».
Pedala forte De Marchi, ma la sua non è solo forza.