È un sogno che svanisce, anche se resta un piccolo refolo di speranza, troppo piccolo per poter sperare di vedere ancora assegnati i campionati del mondo 2020 all'Italia. Da fonti di tuttobiciweb, la scelta sembra essere caduta sulla Svizzera. La candidatura di Vicenza, voluta da Claudio Pasqualin, Alessandro Belluscio e Moreno Nicoletti, appoggiata dalla Regione Veneto nella persona del governatore Luca Zaia e ben vista - con tanto di garanzia - anche dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, pare essere definitamente caduta. È bene ricordare che generalmente l'UCI assegna la sfida iridata con tre anni di anticipo. Doveva essere già assegnato a settembre dello scorso anno, ma un po' per la carenza delle richieste, ma anche e soprattutto per la bontà del progetto di Vicenza, si è arrivati ad aveere una proroga che è scaduta a fine agosto. Questo era l’ultima data utile per presentare garanzia fideiussoria o dpcm (decreto presidenza consiglio dei ministri). L'UCI, non avendo ricevuto nulla, avrebbe deciso di virare verso la cadidatura avanzata dal Cantone Vallese, quello di Aigle e Martigny, dove per altro ha sede il governo della bicicletta. Se questo fosse confermato, la Confederazione Elvetica si troverebbe ad organizzare il prossimo anno a Basilea i mondiali su pista e di ciclocross nel 2020 a Düberndorf. Svizzera iridata, smacco tricolore.