“Così per sport” era un modo di dire che negli anni 80 si utilizzava per indicare situazioni di impegno leggero, superficiale, quasi da ritagli di tempo. Ma oggi, non è più così: lo sport, nel Bel Paese, è una cosa seria. Infatti è un tema che attrae tutti gli italiani: sono 46.800.000 coloro che dichiarano di essere interessati a temi sportivi, di praticare discipline sportive, di tifare e seguire lo sport in televisione, live o via web. Un valore pari all’88% della popolazione italiana con più di 14 anni.
È quanto emerso dalla ricerca condotta da ESP GroupM Consulting su dati Sinottica TSSP (Total Single Source Panel) che costituisce la piattaforma più avanzata di comprensione delle relazioni tra individui e media.
IN ITALIA PEDALANO IN 1.935.000
Nel ranking delle discipline con maggior appassionati, il ciclismo occupa il settimo posto con 5.482.000 che potremmo chiamare follower,
pari al 10,4% di chi si è dichiarato interessato allo sport. Di questi
cinque milioni e mezzo di appassionati, il 18,4% pratica regolarmente e
con continuità ciclismo anche più volte alla settimana, ovvero 1.300.000
persone, mentre la percentuale sale vertiginosamente al 55,7% quando si
analizzano i tifosi che rappresentano coloro che lo guardano gare di
ciclismo con regolarità in TV o live.
E per restare nel campo della attività sportiva, la bicicletta rientra nella top 5 delle discipline più praticate
con l’8,2% dei 23.600.000 milioni di italiani che ‘esercitano’ sport
con continuità, poco meno di 2 milioni di ciclisti italiani.
Scendendo nell’analisi della community italiana del pedale si conferma che il mondo del ciclismo ha ancora una forte matrice maschile (con l’82% di uomini) e un territorio di riferimento nel nord Italia con il 61% di tutti i praticanti, anche se vi è una quota rilevante al sud, isole comprese, con il 30% di affezionati ciclisti. Tuttavia, ciò che colpisce in questa indagine demoscopica, è la classe reddituale dei praticanti ciclismo: l’85% dei ciclisti si colloca nelle fasce di reddito media (106 IDX) [*] e alta (154 IDX), a dimostrazione di come la bicicletta sia diventata oggetto di culto anche nelle classi più abbienti.
I DATI HERO
Una
ulteriore analisi è stata sviluppata da GroupM Research & Insight
sui dati di una ricerca ad hoc condotta su un campione significativo di
partecipanti alla HERO Südtirol Dolomites,
la gara di mountain bike più dura al mondo che si svolge intorno al
gruppo del Sella in programma il prossimo 17 giugno con ben 4.000
partecipanti. Da questo secondo capitolo di ricerca emerge che gli
HEROes, come vengono chiamati colore che portano a termine la gara
dolomitica, sono degli sportivi trasversali, perché
molti di loro praticano anche altre discipline: oltre al 54,7% che usa
la bici da strada (e questo è piuttosto scontato) vi è un 31,5% che ama
gli sport invernali e il 24,9% è solito praticare running. Sulla
intensità della pratica i numeri parlano chiaro: più della metà del
campione intervistato si allena oltre le sette ore settimanali (52,4%
per la precisione). Per molti di loro la HERO rappresenta anche
l’occasione di una esperienza da vivere in compagnia per più giorni: il
61,3% partecipa con almeno un accompagnatore, che può essere un parente o
un amico. Il fatto che ben il 59.7% riconosce nella HERO Kids l’evento
collaterale più apprezzato, fa pensare che tra gli accompagnatori vi
siano intere famiglie, quindi con bambini in età scolare. Inoltre, per
l’85,4% degli HEROes il soggiorno è di almeno una notte e oltre la metà
soggiorna per tre o più notti, per la gioia della voce “occupazione
alberghiera” nei bilanci delle associazioni turistiche. Infine, sui
valori della HERO i partecipanti sono concordi nel posizionare al primo
posto il paesaggio delle Dolomiti (pari al 96.3% del campione) e i
percorsi di gara (86.4%) che sono due, ed estremamente impegnati: 86
chilometri con 4.500 metri di dislivello oppure il tracciato di 60
chilometri con 3.200 metri da superare.