Oggi sul fango di Lievin, l’attesa sfida tra Van Aert e Van der Poel non c’è mai stata: a causa di una brutta partenza, il belga non ha mai potuto lottare veramente per conquistare la maglia iridata. Le immagini trasmesse in televisione non hanno lasciato dubbi e Van Aert, con i pantaloncini completamente strappati, doveva aver avuto qualche problema nelle prime fasi di gara.
«Sono quasi rimasto attaccato alle transenne dopo la prima curva. Ho perso molto tempo e ho dovuto faticare per rientrare sugli altri».
Van der Poel ha dominato la gara e Van Aert, mentre tagliava il traguardo con un gesto della mano, ha voluto riconoscere la superiorità dell’avversario. «Ha vinto il migliore, è stato di gran lunga il più forte di tutti».
Nonostante le difficoltà iniziali, il belga ha continuato la sua corsa e uno dopo l’altro è riuscito a recuperare tutti i corridori che aveva davanti, tranne Van der Poel, che ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse unico.
«Ho continuato a crederci e ho cercato di andare il più veloce possibile per continuare a mettere pressione a Mathieu. E non credo di aver corso molto più lentamente di lui. Ma nella seconda parte della gara, capisci che per avere fortuna e vincere deve esserci qualcun altro sfortunato. Non sono riuscito a stargli dietro nonostante abbia cercato di recuperare al massimo. Ma alla fine penso di aver corso bene».
Van Aert si è dovuto accontentare della medaglia d’argento, ma non ha rimpianti per questo risultato, certo di aver fatto il possibile e di aver corso, forse, il miglior cross della stagione.
«Il risultato di sette titoli Mondiali è qualcosa di storico. Non per niente mi sono tolto il cappello davanti a lui all'arrivo. Nessuno fino a pochi anni fa pensava che questo record sarebbe mai stato raggiunto. In un certo senso sono anche contento di essere stato qui oggi. Mathieu è arrivato primo e dopo sono arrivato io, è come se questo fosse stato deciso dal destino»