Nel 2022 l’aveva solo sfiorata, ma questa volta Marc Hirschi si è preso di potenza la Coppa Agostoni aggiungendola al ricco bottino di questo finale di stagione. Soltanto ieri la Uae aveva festeggiato il dominio di Tadej Pogacar sul San Luca, ma oggi lo svizzero ha risposto prontamente regalandosi e regalando alla squadra la vittoria stagionale numero 80. A Lissone Hirschi ha dominato uno sprint a quattro confermando il suo ottimo feeling con le gare italiane e soprattutto con i finali di stagione.
«Il mio grande obiettivo di fine stagione erano i mondiali che quest’anno si correvano in Svizzera, mi sono preparato duramente facendo dei blocchi in altura, ma soprattutto partecipando a delle gare propedeutiche che erano principalmente in Italia – spiega lo svizzero che in una settimana ha vinto Gp Industria e Artigianato, Peccioli e Memorial Marco Pantani –: dopo il campionato del mondo ho mantenuto la condizione e sto cercando di sfruttarla al meglio. Quella di oggi all’Agostoni è stata una giornata bella, ma molto difficile perché davanti si era formata una fuga molto numerosa e dovevamo controllarla, non abbiamo mai avuto un attimo di respiro. Nei chilometri finali ho cercato di dare veramente tutto».
Quella di Hirschi è stata una vittoria poderosa, cercata e voluta. Questa mattina a Lissone era uno degli uomini più attesi e non ha deluso le aspettative dei tifosi che lo aspettavano sulla salita del Lissolo e poi al traguardo. Il corridore svizzero ha piazzato un attacco sull’ultima salita per mettere in difficoltà tutte e ruote veloci.
«Durante l’ultimo giro c’era in fuga in quartetto, dietro c’erano molte squadre importanti che potevano fare il ritmo, invece mi guardavano. Rafal Majka era con me ed ha fatto un lavoro incredibile, arrivando addirittura a ricucire sula testa della corsa. Io h provato a completare il suo lavoro, sono scattato sull’ultima salita, l’obiettivo era quello di staccare i velocisti, io vado bene in volata ma non era così scontato che io vincessi. Poi una volta formato il gruppetto davanti abbiamo provato a darci dei cambi e a guadagnare un buon margine, gli altri volevano giocare di tattica ma io non ho mai messo di spingere, c’era il rischio che dietro rientrassero» spiega Hirschi che ha aggiunto l’ennesimo successo al già lungo palmares.
Dopo 4 anni in Uae è pronto a cambiare casacca per emigrare nell’elvetica Tudor dove ha un contratto triennale ed è automatico chiedersi come, senza più un Pogacar capitano, cambierà la stagione. «L’anno prossimo mi concentrerò sulle grandi gare come per esempio le classiche, è un po’ quello che sta facendo Tadej ora, passeremo da compagni di squadra ad avversari. Lui è un grandissimo campione e sono sicuro che se ci fosse stato anche oggi non ci sarebbe stato spazio per nessun altro» risponde prontamente Hirschi che domani sarà impegnato nella Coppa Bernocchi, inutile dire che la sfida a Roglic e ad Evenepoel è già lanciata.