Comunque vada il resto della sua carriera, la foto del podio del Giro dell’Emilia 2024 con Pogačar e Pidcock, a Davide Piganzoli, non la toglierà nessuno. Come abbiamo ripetuto più volte in questi giorni, la lista dei partenti della gara bolognese era degna di una classica Monumento, e basta questo a spiegare quanto sia prezioso un podio qui per il giovane atleta della Polti-Kometa.
Tolto l’alieno Tadej, Piganzoli ha lottato spalla a spalla con i migliori del mondo, battendone una buona parte: «Non mi sono neanche accorto quando è andato via Pogačar. Già nel secondo giro avevo provato a muovermi, stavo bene, ma ho capito abbastanza presto che era davvero difficile riuscire a fare la differenza - ha detto Piganzoli -. Così ho cercato di tenere le energie per il finale e alla fine è arrivato un podio che era sinceramente difficile da immaginare. È qualcosa di speciale: ieri parlavo con Basso e immaginavamo una Top 10 come qualcosa di grande visto questo parterre. Beh, è arrivato un podio col campione del mondo e un campione olimpico, incredibile davvero. Stasera guarderò la foto del podio con un certo orgoglio».
Risultati alla mano, la stagione del ragazzo di Morbegno è stata eccezionale, visto che a qualunque corsa abbia preso parte non è mai uscito dai primi 20 (Giro d’Italia compreso), dimostrando una costanza e una forza non indifferenti per un ragazzo di 22 anni. A febbraio era anche arrivato il primo successo da professionista, al Tour of Antalya: «Rispetto allo scorso anno ho fatto uno step in avanti importante, più grande di quanto potessi immaginarmi, e questo podio è l’ennesima conferma del buon lavoro fatto. Essere ancora pimpante a fine stagione, inoltre, conferma che l’impostazione dell’anno è stata buona. Credo molto nel progetto Polti-Kometa e spero di crescere ancora di più».
C’è però ancora una settimana per rendere questa stagione ancor più da ricordare: «Prima di pensare alle vacanze vorrei ancora togliermi qualche soddisfazione a Tre Valli Varesine e Il Lombardia. Darò tutto».