È arrivato a riflettori spenti, come è solito fare, all’appuntamento con il Mondiale. Dopo le grandi fatiche dell’estate e il ritiro forzato al Renewi Tour, con la decisione di rinunciare al campionato europeo, Filippo Ganna si è rinchiuso nel suo fortino: qualche giorno di riposo, poi la salita al buen retiro di Macugnaga - per lui il vero regno della solitudine - e il ritorno al lavoro con l’idea di arrivare pronto al Mondiale che cresceva giorno dopo giorno. Così, eccolo a lavorare per un paio di giorni a Montichiari, eccolo in galleria del vento e poi di nuovo su, alle pendici del Monte Rosa. All’inizio della settimana ha sciolto le riserve, ha deciso di gettarsi nella sfida iridata, così è tornato a Montichiari per un altro paio di giorni di prove a rirmo-gara.
Quindi l’arrivo a Zurigo, il ritrovarsi nel gruppo azzurro che da sempre considera come una famiglia, la prova del percorso mondiale da Oerlikon a Zurigo, anche se poer ora solo a traffico aperto. Solo questo pomeriggio i corridori avranno la possibilità di provarlo a traffico chiuso, per studiare le traiettorie in curva e in discesa. E poi domani sarà gara, con 46,1 km da affrontare a tutta per misurarsi ancora una con Remco Evenepoel e Joshua Tarling, ma anche con Stefan Küng e Brandon McNulty.
Dal ritiro azzurro filtra l’ottimismo: «Sono tranquillo, lo vedo sereno e concentrato - dice il ct Marco Velo che lo conosce bene -: se Pippo è qui è perché sa di poter fare un’ottima gara».