YUNQUERA. «Ogni tanto accade». Re Leone Cipollini non è sorpreso da quello che è successo oggi nella 6a tappa della Vuelta.
Mario che spiegazione ti dai?
«Si vede che ogni tanto i pianeti si allineano e le menti si offuscano. Diventano poco reattive e inizia lo scaricabarile, tira tu, no tira tu…».
Una fuga nata perché in gruppo manca un leader vero?
«In gruppo mancano tante cose, non solo leadership. È un gruppo dove gli equilibri sono fragili».
La Red Bull Bora di Roglic non si è quasi mossa.
«Si vede che non hanno grande paura di perdere la Vuelta da O’Connor, infatti nel finale non hanno neanche tirato. Queste sono fughe che si lasciano andare in modo calcolato, sapendo con precisione anche i valori degli avversari. Non è la classica fuga bidone del ciclismo di anni fa. E non credo sia definitiva per la classifica».
Però forse si dovevano muovere anche altre squadre.
«No. Anche, soprattutto le altre squadre. Quelle del 2°, 3°, 4° e 5° in classifica. O’Connor potrebbe prendere a loro un posto sul podio, sono loro che rischiano di più. Roglic, sulle salite dure, non credo abbia difficoltà ad attaccare e staccare O’Connor».
E adesso?
«La Vuelta sarà ancora più divertente».