Sarah ce l'ha fatta. Dalle 2 di notte alle ore 20 di lunedì sei volte lo Stelvio su e giù dalle terme di Bormio. Toccata quota 8848 metri di dislivello per completare il suo Everesting benefico, superata quota 8848 euro per il reparto oncologico dell'ospedale di Sondrio che ha curato lei e tante altre donne. Che dire, se non: una montagna di bene!
Domenica vi avevamo raccontato l'iniziativa Stelvio X 6 = 8848 metri per la Vita alla vigilia del suo svolgimento, oggi vi raccontiamo il felice esito della giornata attraverso le parole della stessa Sarah Palfrader:
«Già la prima bella sorpresa al mattino, ad attendermi c'erano tanti amici e non me l'aspettavo. Addirittura c'era un signore in pigiama, c'era una mia amica che aveva dormito in piazzetta per aspettarmi… In bici però siamo partiti in tre: io e i miei "angeli custodi" Michele Antonioli e "Stelvio Man" Daniele Schena. E ce l'abbiamo fatta, facendo sempre in meno di 2 ore la salita ed evitando rischi e cadute in discesa. A noi si sono unite tante persone, ciascuna in momenti diversi e per differenti numeri di tornate. Qualcuno magari l'ha fatto a piedi e altri si sono limitati a trasmettermi un'energia pazzesca nei miei passaggi in piazzetta tra una tornata e l'altra. Mi ha toccato molto veder partecipare anche donne che hanno vissuto la mia stessa malattia e mariti di donne che la stanno attualmente combattendo. Certo, qualche automobilista "impaziente" l'abbiamo trovato, ma nulla di grave. Quella che era nata come un'idea, anzi un sogno, per fare del bene a chi ne fa tanto con la propria attività medica oncologica, è diventata una bellissima realtà che ha raccolto davvero la partecipazione di tutta Bormio e oltre: è stato l'evento non di una sola protagonista ma di tutta una comunità di persone che l'hanno reso possibile e che voglio ringraziare tanto. Il messaggio di vita e di desiderio di far bene a se stessi e agli altri attraverso lo sport, quello sport che è la spinta vitale mia e di tante persone, è passato e si è diffuso pienamente!»
Energia, cuore ed emozioni in ogni pedalata. Un'energia che, ricorda commossa Sarah, le è provenuta anche dal pensiero e dal ricordo della mamma venuta a mancare un anno e mezzo fa. Tra le persone che si sono unite a lei, Antonioli e Schena, figurano sportivi di vario titolo e livello, comprese alcune conoscenze del ciclismo come la valtellinese Monica Trinca Colonel, ciclista della BePink («Ha fatto una sola tornata per non forzare più di tanto il suo programma di allenamento in vista delle prossime gare, ma ha aderito fin da subito con un entusiasmo unico») e il grande ciclo-esploratore Omar Di Felice, che di tornate ne ha fatte tre. Ne ha fatte sorprendentemente tre pure l'Allievo 1° anno Josef Palfrader, uno dei quattro nipoti di Sarah, che corre per la Busto Garolfo: un allenamento più che discreto per lui! E pure un altro nipote più piccolo, di 12 anni, l'ha accompagnata e incoraggiata per alcuni tratti in sella alla propria e-bike. Senza dimenticare la campionessa di corsa in montagna (altra grande passione di Sarah) Elisa Sortini, fino al dottor Claudio Barbonetti, direttore del reparto oncologico beneficiario dell'iniziativa tramite l'associazione Giuliana Cerretti. Barbonetti, che ha partecipato insieme a diversi medici del suo reparto, ha dichiarato: «Sarah è un esempio di coraggio, di come affrontare momenti così difficili con la voglia di guardare sempre avanti e vivere ogni attimo che la vita ci dona. Una grande!»
Un clima meraviglioso che si è respirato pure nella piazza delle Terme bormine con le attività collaterali: quella che ha riscosso più successo? Il corso di ricamo per grandi e piccini! «Non è mancata neppure la benedizione di Don Fabio - conclude Sarah - che ha sottolineato il valore di questa pedalata ben oltre l'aspetto sportivo. Per capire realmente cosa è stato questo lunedì 12 agosto bisogna averlo vissuto, un racconto non riesce a descrivere certe sensazioni fino in fondo.»
Sicuramente è come dice Sarah. Ma noi, nel nostro piccolo di giornalisti di settore, siamo felici e onorati di poter avvicinare il più possibile lettori e lettrici a cosa è stato Stelvio X 6 = 8848 metri per la Vita e, pur non potendo restituire la pienezza dell'esperienza, far conoscere quest'altro lato del ciclismo.