In bicicletta da Edimburgo a Roma, 2700 chilometri in otto giorni, dalla mattina alla sera. In bicicletta (e non solo) per raccogliere fondi per la My Name’5 Doddie Foundation e destinarli alla ricerca contro la Sla e la malattia dei motoneuroni. In bicicletta perché la bicicletta è lo strumento più umano (anche più sano, silenzioso, economico e soprattutto pacifico) con cui viaggiare e testimoniare, incontrare e raccontare.
Una ventina di ciclisti-testimoni (scozzesi, gallesi, inglesi, nordirlandesi, sudafricani) hanno scelto il Sei Nazioni per la loro opera di beneficenza. Il 28 febbraio daranno il calcio d’inizio, simbolico, a partiranno il 28 febbraio dallo stadio di Murrayfield, a Edimburgo, e arriveranno l’8 marzo a Roma (“All Roads Lead to Rome”, tutte le strade portano a Roma, lo spirito della pedalata continentale), passando per gli stadi di Dublino, Cardiff, Twickenham (Londra) e Parigi. Altri ciclisti-testimoni se ne aggiungeranno strada facendo, fra cui – a Montecarlo – Marcello Cuttitta, 55 presenze (e 25 mete) nella nazionale italiana di rugby. Perché stavolta il rugby non è solo ovale, ma anche rotondo, se non nella pedalata, almeno nelle due ruote.
“L’iniziativa – dice Cuttitta – viene dalla fondazione sorta nel nome di Doddie Weir, 61 ‘caps’ nella nazionale scozzese, con cui nel 1999 conquistò l’allora Torneo delle Cinque Nazioni addirittura con il Grande Slam, cioè vincendo tutte le partite, e in un tour con i British & Irish Lions. Conclusa l’attività sportiva nel 2004, Weir è stato manager e commentatore televisivo. Nel 2017 la diagnosi di Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia cronica, irreversibile, ancora inguaribile. Nel 2022 la morte”.
Cuttitta si unirà al gruppetto per le tappe italiane, con soste a Genova, Pisa, Livorno, Civitavecchia e Roma, tutti ospiti di rugby club. “E’ una buona causa – spiega – che ha fini di beneficenza, dà senso di appartenenza, crea un legame fra ciclismo e rugby. A me crea anche qualche legittima preoccupazione sulla mia tenuta alla distanza. Non mi vergognerò di salire sulla… ammiraglia. L’importante è esserci”.
E lui ci sarà soprattutto perché sabato 9 marzo, all’Olimpico di Roma, fra Italia e Scozia sarà in palio non solo il quinto match del Sei Nazioni, ma anche la Cuttitta Cup, il trofeo che unisce le due nazioni nel nome di Massimo, il fratello gemello di Marcello.