Così forte da far cadere le transenne. Ovviamente è una battuta, il vento della Laguna Negra ha messo lo zampino del diavolo sul finale dell'11^ tappa della Vuelta, ma coincidenza vuole che, appena Jesus Herrada ha lanciato l'attacco decisivo, alcune barriere laterali siano cadute (e uno spettatore con esse). Così l'esperto spagnolo della Cofidis ha commentato la propria vittoria nell'intervista ufficiale post-gara: «Non posso dire che me l'aspettassi, certe cose non puoi realisticamente aspettartele. Ci provi, ci provi, alcune volte va e altre no. Oggi sapevo che era un finale buono per me, ma in tanti hanno avuto simili sensazioni e portar via una fuga da 26 corridori è stata durissima. Oltretutto, insieme a me c'erano corridori molto forti. Mi sono tenuto fino ai 300 metri sapendo di avere buona gamba, poi sono partito e ce l'ho fatta! Delle mie tre vittorie in questo grande giro [le altre nel 2019 e nel 2022 ndr] questa è la prima su un arrivo in salita: sono molto contento, anche perché c'era mio papà qui a vedermi. Ora mi godo il successo e lotterò fino alla fine.»
Anche perché Jesus ha da difendere la maglia a pois che, con questa vittoria, ha strappato per un punto a Eduardo Sepulveda.
Ma a proposito del padre, le telecamere e i microfoni internazionali sono andati pure a raccogliere l'emozione di Herrada senior: «Vedere mio figlio vincere è sempra una bella sensazione, ma esserci dal vivo è indescrivibile! Jesus mi aveva detto di sentirsi bene e che una tappa in questa Vuelta l'avrebbe potuta portare a casa. Stamattina ho pensato "corrono non troppo lontano da casa nostra, vuoi vedere che il giorno in cui vince sarà proprio oggi..." ho fatto la pazzia di prendere l'auto e salire qui. Sono fiero sia di lui che di suo fratello José, un gran lavoratore che qui sta correndo l'ultima Vuelta in carriera.»