Un mantovano, un paesano, che corre come un treno. In bicicletta, la mattina, con un sacco sulla schiena, si allenava mentre andava a lavorar.
Sine Frontera è una band mantovana e non poteva resistere alla tentazione di cantare Learco Guerra, “mantovano”, “paesano” e…
Un muratore, un corridore, un treno a vapore. A testa bassa come un toro, con un passo da giaguaro, l’occhio fisso sulla strada a pedalar.
Antonio Resta (voce), Fabio Ferrari (basso), Simone Angiuli (violino), Enrico Truzzi (batteria e percussioni), Matteo Del Miglio (trombone, tromba e bombardino), Federico Jormen Ferrari (chitarre, dobro, bouzouki) e Simone Dalmaschio (percussioni e armonica), con la collaborazione di Angelo Breviglieri (fonico), hanno registrato “Learco Guerra” e inserita nell’album “Il mondo alla rovescia”.
E vai, vai, Learco, e pedala, pedala, pignone e catena che sembra volar. E vai, come il vento, e pedala, pedala, campione del mondo diventerai.
Storie di un secolo fa. Quando il ciclismo era uno sport di poveri per poveri, quando la bicicletta era uno strumento per andare in fuga dalla povertà, quando pedalare era avventura, esplorazione, scoperta e, in competizione, guerra e Guerra.
Un artigiano, cervello fino, testardo come un mulo, ha messo insieme quattro pali, una sella e due pedali, un manubrio da corsa per volar.
Di Guerra affascina – ancora, sempre – l’origine semplice, i modi genuini, la potenza naturale, la generosità corsaiola, l’energia inesauribile, anche l’immagine di un treno che sferraglia, sbuffa, ulula e squarcia anche i pomeriggi d’estate. E adesso anche questo brano.
La pelle dura, la faccia scura, che sfreccia giù in pianura. La bicicletta è un gancio al cuore e Letizia il suo amore, per lei vincerà.
La bicicletta è un gancio al cuore: proprio così, un gancio che uncina e ferisce, si attacca e s’incarna, non molla. La bicicletta è ispirazione per fughe e inseguimenti, per viaggi e sogni, per ballate e canzoni.
Giro d’Italia, Tour de France, Copenaghen e Milan, e la fama da gran campion. Alè, alé, alé, alé, tutta l’Italia in pena aspetta te, la locomotiva.
A Learco Guerra il soprannome Locomotiva umana ha donato l’eternità. E i Sine Frontera gli hanno organizzato e dedicato un altro viaggio. Pieno di affetto e gratitudine. Speciale.