Le riflessioni delle istituzioni, gli aneddoti dei campioni, lo show finale delle imitazioni. Questi i tre momenti tra palco e tavoli che hanno scandito ieri sera la gran serata di vigilia dei campionati italiani Esordienti-Allievi alle terme di Boario. Presentatore: Luca Gregorio.
L'organizzatore Ezio Maffi, il presidente federale Cordiano Dagnoni e il sindaco di Darfo Boario Dario Colossi, già ospiti dell'ultima puntata del nostro podcast BlaBlaBike, hanno sviluppato i temi delle crescenti difficoltà burocratiche da affrontare per allestire le corse ciclistiche, dell'importanza del rendersi bike-friendly nonostante le dure sfide imposte dalla crisi e dei delicati equilibri tra esigenze tecnico-ciclistiche e salvaguardia della viabilità da tenere in conto nel disegnare i percorsi. Highlights di questo primo atto, il mantra del primo cittadino: anziché puntare su un evento patinato che può rivelarsi un fuoco di paglia, a volte è meglio consegnare il territorio a ragazzi e famiglie per un weekend.
Nella seconda parte dell'evento, un sestetto d'eccezione ad animare il tutto. Insieme alla premiata ditta Gregorio & Magrini, gli eterni rivali Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, Gilberto Simoni e "Eugenio" Berzin. Simpatico gioco delle parti tra il Diablo e il bicampione iridate: continue frecciate di Bugno agli indirizzi di Chiappucci, all'insegna dei giochi di parole sul concetto di "secondo" («Claudio stasera non mangia il primo, direttamente il secondo» et similia) e dei «Per staccarmi dovevi andare in fuga da lontano, semmai quando io staccavo Indurain tu eri attardato» ma anche l'attestato di stima per un avversario che «in discesa andava fortissimo e non cadeva mai!»
Interviene uno scatenato Berzin con una battuta sulla "prescrizione" delle scaramucce ciclistiche e la classica battuta sul rapporto fecondo tra Italia e prescrizione; poi una dichiarazione d'amore alla pista, dove «vince sempre il più forte, mentre sulla strada può vincere chi corre in maniera più furba» a seguire una serie di ironie e autoironie («Io ero un passista e non ho mai staccato nessuno, quando provai con Chiappucci sull'Appennino mi restò incollato a ruota») e un siparietto col Greg in cui l'ex corridore russo chiede insistentemente al telecronista di Eurosport delle sue imprese cicloamatoriali in salita.
Già, la salita. Uno degli argomenti principe del palco termale di ieri. Chiappucci enuncia una sentenza che mette d'accordo tutti: «La salita rappresenta il fascino del ciclismo per eccellenza perché soffre sia chi sta davanti che chi sta dietro, e non è mai sicuro cosa potrà accadere». Gli fa eco Gibo Simoni: «La mia vittoria più bella è stata quella inaspettata a Loudenvielle al Tour 2003, in volata ristretta su Virenque e Dufaux. In generale trovo che la parte migliore dell'essere scalatori sia lo scoprirsi tali da ragazzi, quando si riesce a staccare in salita gli avversari per le prime volte nella propria vita. Dopo rischia più che altro di essere una brutta sorpresa quando gli altri staccano te...»
Completa l'opera un giro di discussione finale sul ciclismo con radioline di oggi rispetto a quello senza della loro epoca, nel quale i corridori erano allenati a capire i momenti della corsa in autonomia.
In chiusura, intorno alle 23, non sul palco ma attorno a un tavolo, come vi abbiamo documentato anche nelle storie Instgram di TuttoBici, spettacolare giro d'imitazioni: Luca Gregorio in versione Sandro Piccinini, Riccardo Magrini come Adriano De Zan, lo speaker ufficiale dei tricolori e di tante altre corse Paolo Mei in versione Francesco Moser e Gilberto Simoni. Con quest'ultimo, essendo presente, è stato inscenato un vis-à-vis che ha chiuso il sipario tra fragorosi applausi.
Tutto davvero molto bello, ma adesso in protagonisti saranno i circa 750 tra ragazzi e ragazze che si contenderanno questi campionati italiani. QUI la preview di ieri, oggi e domani faremo la cronaca scritta di ciascuna delle sei gare in programma.