Il conto alla rovescia per la grande partenza da Bilbao del Tour de France sta per scadere ed è ora dei pronostici. Alla vigilia del pronti-via abbiamo scambiato due chiacchiere con Robbie McEwen, tre volte maglia verde alla Grande Boucle, e oggi tra le voci tecniche di Eurosport /Discovery. Il 51enne australiano, che in carriera ha conquistato 12 tappe, da domani commenterà la sfida in giallo dallo studio Cube di Londra.
Il tuo favorito?
«Jonas Vingegaard perchè è il campione uscente e si presenta al via al termine di una preparazione perfetta. La battaglia con Pogacar sarà ancora più serrata dell'anno scorso, mi aspetto un Tadej più forte rispetto a quello visto al Tour 2022».
Chi sarà il velocista più forte?
«A questa domanda è più difficile rispondere, ma ho fiducia in Jasper Philipsen».
Cavendish riuscirà a battere il record di vittorie di tappa di Merckx?
«Mmmmmh, non credo. Non penso Mark sarà in grado di vincere una tappa ma so che dirlo aumenterà la sua chances (ride, ndr)».
Ti piace questo ciclismo di baby fenomeni?
«Lo trovo interessante ed eccitante da vedere. I due contendenti più accreditati per questo Tour li consideriamo esperti per il loro palmares ma hanno solo 24 e 26 anni. I corridori di oggi non pensano troppo, corrono seguendo le sensazioni e spinti dall'adrenalina della competizione».
C'è un nuovo McEwen in gruppo?
«No, ma Dylan Groenewegen ha caratteristiche simili alle mie. Forse è quello in cui mi ci ritrovo di più».
È meglio commentare il Tour o correrlo?
«Parlarne da uno studio è molto più facile. Mi entusiasmo a seguire la corsa, amo l'adrenalina delle fasi salienti, mi diverto a leggere la gara. Commentare una vittoria non è paragonabile a viverla in prima persona, ma nemmeno raccontare di una giornata dura in montagna è lo stesso che sentire la fatica nelle gambe. Quella sinceramente non mi manca (sorride, ndr)».
Un augurio che vuoi rivolgere ai partecipanti del Tour 110?
«Spero che nessuno venga coinvolto in brutte cadute, sia costretto a fermarsi per colpa di malattie o sfortuna. Vorrei vedere i migliori lottare testa a testa, che tutti abbiano la possibilità di giocarsela e sono curioso di scoprire chi la spunterà».
nella foto Robbie McEwen un anno fa a Parigi con Marcel Kittel per la prima tappa del Tour de France Femmes